24/04/2013, 00.00
TERRA SANTA
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Vescovo di Gerusalemme: Il trattato interreligioso, una svolta nelle relazioni fra cristiani e musulmani

Il documento è nato per spegnere le tensioni fra la comunità cristiana di Betfage e il quartiere musulmano di Gerusalemme est. Garanti del trattato saranno mons. Shomali, per il Patriarcato latino, il gran muftì di Gerusalemme e il governatore di Gerusalemme est. Il testo, dice ad AsiaNews il presule, è "un modello esportabile in tutti i Paesi del Medio oriente".

Betfage (AsiaNews) - Un trattato di amicizia fra leader musulmani, cristiani e autorità civile di Gerusalemme per frenare e spegnere sul nascere le controversie fra comunità di fedi differenti ed evitare scontri interreligiosi. Il primo esempio di questo modello di diplomazia "locale" è nato a Betfage (Gerusalemme est) lo scorso 22 aprile e ha coinvolto il Gran muftì di Gerusalemme, i rappresentanti del Patriarcato latino, la Custodia di Terra Santa e il governato arabo di Gerusalemme est e altre personalità morali e politiche. A spingere i leader a cercare un accordo sono stati gli scontri interreligiosi avvenuti in questi mesi, dopo la creazione di un abitato cristiano all'interno del quartiere musulmano di Gerusalemme est. 

Intervistato da AsiaNews, mons. William Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme fra i firmatari del testo, spiega che il documento "segna una svolta nelle relazioni fra cristiani e musulmani...ed è esportabile non solo in altre aree della Terra Santa, ma in tutto il Medio Oriente". "Un trattato di questo tipo - spiega - garantito dalle varie personalità religiose locali e nazionali, potrebbe essere molto utile in Egitto, dove le controversie fra famiglie si espandono fino a generare scontri sul piano non solo locale, ma anche nazionale, con gravi ripercussioni sul dialogo interreligioso".

Oltre a mons. Shomali hanno sottoscritto il documento Mohammad Hussein, gran mufti di Gerusalemme, Adnan Husseini, governatore di Gerusalemme est e padre Ibrahim Faltas, economo della Custodia di Terra Santa. Essi rappresentano le 63 famiglie cristiane della suddivisione Betfage, costruita dalla Custodia di Terra Santa, e i delegati del quartiere musulmano. I leader religiosi e politici avranno il compito di garantire e attuare le clausole del trattato, che vanno dal rispetto reciproco fino alla conciliazione in caso di controversie su terreni e costruzione di nuove abitazioni. Alla cerimonia, avvenuta nei locali del "Club del Monte degli Ulivi", hanno partecipato oltre 100 persone. (S.C.)

 

 

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