18/12/2012, 00.00
INDIA
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Vescovo dell’Orissa: il Natale fortifica la nostra fede in Cristo

di Santosh Digal
Intervista a mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar. L’impegno di sacerdoti e suore nel rendere le comunità “unite e mature nella fede”, dopo i pogrom anticristiani del Kandhamal (2007 e 2008).

Bhubaneshwar (AsiaNews) - Nell'Anno della Fede, i cristiani dell'Orissa devono "concentrarsi, motivarsi e impegnarsi in modo nuovo", per "rinnovare" la missione e costruire il Regno di Dio. Intervistato da AsiaNews, così mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar (distretto di Kandhamal), augura ai suoi fedeli un gioioso Natale e un sereno Anno nuovo. Nonostante la distruzione portata dai pogrom anticristiani del 2007 e 2008, la fede in Dio "è rimasta salda".

Qual è il suo messaggio per Natale?

Nel 2007 e nel 2008, durante i pogrom anticristiani dell'Orissa, le nostre case e le nostre proprietà sono state distrutte, e alcuni dei nostri cari sono stati uccisi in modo brutale. Eppure, la nostra fede in Dio è rimasta salda. Nessuno è riuscito, né riuscirà mai, a distruggere la nostra fede. Il nostro Signore Gesù è e rimarrà con noi. [Per questo] Desidero e prego perché tutti possano avere un gioioso Natale, affinché la gioia e la pace vissute in questo periodo durino per tutto il 2013. Sono soddisfatto della nostra crescita come arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneshwar, e ringraziamo Dio per le sue continue benedizioni, il suo sostegno e la sua presenza.

Che ruolo hanno i suoi sacerdoti e religiosi nell'evangelizzazione della diocesi?

L'impegno dei miei sacerdoti e suore nel rendere le comunità locali unite, mature nella fede e vibranti sta dando i loro frutti. Nelle mie visite alle parrocchie, ho toccato con mano il loro ottimismo, il loro entusiasmo, la loro generosità e voglia di fare. L'accoglienza entusiasta che ho ricevuto in ogni chiesa, i contributi generosi del nostro popolo durante le celebrazioni, e il crescente aumento delle collette domenicali sono indici certi dell'amore per la missione locale e nel mondo. Lo sguardo al futuro pieno di speranza, con la voglia di costruire una comunità di senso, pacifica e armoniosa nel distretto di Kandhamal, è vero e reale. Ci sono molti segni impliciti ed espliciti di desiderio profondo di creare e sostenere un'atmosfera positiva e utile, per una coesistenza pacifica.

Che significato ha l'Anno della Fede per la sua arcidiocesi?

Insieme abbiamo fatto molta strada, affrontando situazioni difficili, sfide e minacce. Ora che siamo nell'Anno della Fede dobbiamo concentrarci, motivarci e impegnarci in modo nuovo. Speriamo di iniziare questo 2013 con nuove speranze e rinnovato entusiasmo, perché abbiamo ancora molta strada da fare. Le realtà degli anni passati e le domande di quelli futuri sono diverse e uniche. Il bisogno più forte è di avere una fede solida e una fiducia totale nel Nostro Signore, "la via, la verità e la vita" (Gv 14:6). Noi, come discepoli e seguaci di Gesù, diamo il meglio delle nostre capacità, e lasciamo il resto nelle mani di Dio. In questo modo, continueremo a lavorare per il Regno di Dio, non importa quanto difficile o in salita possa essere il cammino. Non c'è spazio per compiangersi e stare in disparte. Affrontiamo il 2013, Anno delle Fede e della preghiera, con fede e impegno rinnovati. Possa la nostra amata Madre Maria, Regina della missione, accompagnarci. 

 

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