13/10/2004, 00.00
PAKISTAN
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Vescovi: solidarietà e preghiera per le vittime delle violenze tra musulmani

di Qaiser Felix
Il governo bandisce incontri religiosi in pubblico. I cattolici: "Pregheremo nelle chiese per dare testimonianza della nostra fede".

Multan (AsiaNews) – "Si tratta di atti inumani e barbari. Condanniamo con forza queste brutalità". Mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad, e mons. Andrew Francis, vescovo di Multan, hanno così commentato ad AsiaNews gli attentati terroristici che di recente hanno insanguinato il Pakistan.

Nel paese è di nuovo esplosa la tensione fra sciiti e sunniti, causando stragi e vittime in vari luoghi di preghiera islamici. Il 10 ottobre una bomba in una moschea sciita a Lahore ha causato 4 vittime; il 7 ottobre 2 bombe contro un raduno di sunniti a Multan hanno ucciso 41 persone (oltre 100 i feriti). Il 1 ottobre alcuni kamikaze si sono fatti esplodere nella moschea sciita di Sialkot: bilancio, 31 morti e 75 feriti.

Mons. Francis ha preso parte ai funerali delle vittime dell'attentato di Multan in rappresentanza della chiesa cattolica. Il vescovo ha visitato le famiglie colpite dal lutto condividendo il loro dolore.

Mons. Coutts ha spiegato che il governo ha proibito tutti i raduni pubblici e religiosi: "Si tratta di una decisione che colpisce la chiesa in modo speciale" spiega mons. Coutts. "Nei mesi di ottobre e novembre la chiesa pakistana aveva previsto alcuni incontri pubblici per i fedeli" sottolinea il vescovo. "Questi raduni sono manifestazioni pubbliche della nostra fede e hanno un valore educativo molto importante nella formazione dei cristiani".

Molte parrocchie hanno comunque deciso di svolgere le celebrazioni previste, seppur in tono minore, ha precisato mons. Coutts: invece che all'aperto in luoghi pubblici, essi si svolgeranno all'interno delle chiese. "Di certo tutto ciò comporterà una riduzione del numero dei fedeli che parteciperanno, ma i fedeli continueranno a pregare, celebrare la loro fede e offrire la testimonianza cristiana" ha detto mons. Coutts.

I vescovi hanno aggiunto di "pregare perché siano ritrovati sani e salvi" i 2 ingegneri cinesi - rapiti nel Sud Waziristan alcuni giorni fa - e per "la pace in Pakistan".

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