Vescovi: Dieci giorni di preghiera per elezioni "in onestà e pace"
di Santosh Digal
Il presidente della Commissione episcopale ha indirizzato a tutti i fedeli un’esortazione in cui chiede di pregare dal 5 al 14 maggio per elezioni libere e pulite. Non si ferma nel Paese la violenza politica: morto stamane il sindaco di San Carlos, vittima di un’aggressione.
Manila (AsiaNews) – I vescovi filippini hanno chiesto ai fedeli di pregare per dieci giorni, dal 5 al 14 maggio, affinché le prossime elezioni nel Paese si svolgano “con onestà e pace”. Nel frattempo, però, non si ferma la violenza contro i candidati: il sindaco di San Carlos è l’ultima vittima di una guerra politica che sembra senza fine.
In una lettera pastorale, il presidente della Conferenza episcopale filippina mons. Angel N. Lagdameo ha chiesto ai fedeli di unirsi in preghiera dal 5 al 14 maggio, per “ascoltare la guida di Dio e fare in modo che le elezioni siano pulite, pacifiche e soprattutto rappresentative della vera volontà del popolo”.
Il presule si è raccomandato affinché “ogni filippino venga raggiunto dall’esortazione, perché la preghiera possa essere condivisa e fruttuosa”.
Gli sforzi della Chiesa tendono a ridurre la tensione che cresce con l'avvicinarsi dell'appuntamento elettorale. Questa mattina è morto in ospedale Julian Resuello, sindaco di San Carlos (cittadina a 160 chilometri da Manila), vittima di un agguato avvenuto il 28 aprile scorso.
Secondo il sovrintendente capo della provincia, Leopoldo Bataoil, gli autori del crimine sono avversari politici. Per questo, la zona “deve essere posta sotto la giurisdizione della Commissione elettorale, che ha il potere di fare quanto è necessario per fermare le violenze”.
In un secondo incidente, si è invece salvato per miracolo il sindaco di Morong, attaccato nella notte mentre dormiva in casa con i familiari.
Per cercare di fermare questa violenza, il presidente Gloria Macapagal Arroyo ha ordinato all’esercito di coordinare con la polizia un’azione di monitoraggio “24 ore su 24” in tutte le zone del Paese ritenute sensibili. Inoltre, ha emanato un ordine di confisca per tutte le armi da fuoco in mano a privati cittadini.
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