09/01/2012, 00.00
INDIA – VATICANO
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Vescovi indiani: L'educazione e il Messaggio del papa sulla pace

di Nirmala Carvalho
Rilanciando le parole di Benedetto XVI durante la 45ma Giornata mondiale per la pace, il portavoce dei vescovi sottolinea il ruolo dei cattolici nello sviluppo del Paese. L’istruzione delle nuove generazioni alla base di “una vera giustizia sociale ed economica”. Solo Dio è garante di pace.
Delhi (AsiaNews) – L’educazione per la Chiesa è “una missione” perché consente di instillare nei giovani i valori di “verità, pace e giustizia”, che Cristo ha sancito quali principi cardine del suo Regno. È quanto afferma ad AsiaNews p. Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale indiana (Cbci), commentando le parole del papa in occasione della 45ma Giornata mondiale per la pace – celebrata il primo gennaio scorso – e in previsione del prossimo incontro del Comitato generale della Cbci, in programma a Bangalore (Karnataka) dal 1 all’8 febbraio. Nel contesto indiano, aggiunge p. Babu, l’istruzione acquista un valore ancor più elevato perché si è ancora lontani da “una vera giustizia sociale ed economica”, mentre la verità “a volte è oscurata” per ragioni di opportunismo.

Nella prima messa dell’anno 2012, solennità di Maria Santissima Madre di Dio e 45a Giornata mondiale della pace, incentrata sul tema “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”, Benedetto XVI ha ricordato che il mondo di oggi vive una “una sfida decisiva che è appunto quella educativa”. Per il pontefice, “questa educazione parte dalla famiglia e si sviluppa nella scuola e nelle altre esperienze formative”; ad essa offrono un contributo essenziale anche le comunità religiose. Il Papa ha inoltre chiarito che “la pace non è mai un bene raggiunto pienamente, ma una meta a cui tutti dobbiamo aspirare e per la quale tutti dobbiamo operare” perché si traduca in “gesti concreti di riconciliazione, di giustizia”.

P. Babu Joseph, membro del Comitato esecutivo dell’Università centrale del Kerala, conferma la situazione “critica” in cui versano oggi i giovani, che crescono in una cultura marchiata da “relativismo e assenza di Dio”. Come afferma Benedetto XVI, nessuna ideologia può garantire pace all’individuo, perché “solo Dio può farlo”. Il sacerdote indiano auspica che le nuove generazioni siano impregnate dei valori di “pace e giustizia”, perché formino una coscienza “che indichi loro cosa sia giusto e vero”.

Allargando il discorso al prossimo incontro del Comitato generale della Cbci, incentrato sul “Ruolo della Chiesa per un’India migliore”, egli rilancia le “speranze e aspirazioni” della nazione che vuole crescere “forte e vibrante”; in quest’ottica, aggiunge il portavoce dei vescovi, la Chiesa “può giocare il giusto ruolo” nel rendere l’India “un luogo migliore per tutti i cittadini”, grazie anche alle risorse e alle infrastrutture “create nel corso degli anni”. “La coesione sociale e l’equità – spiega il sacerdote – sono principi non negoziabili [… e] la gran parte dei problemi sociali sono riconducibili alla mancanza di etica negli individui e nella società”. Per superare i problemi socio-economici, conclude p. Babu Joseph, deve educare “le nuove generazioni secondo i giusti valori”.
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