Vescovi indiani al nuovo presidente: difenda la Costituzione e la legge
La Conferenza episcopale indiana si congratula con Ram Nath Kovind, eletto ieri. L’ex governatore del Bihar è membro del partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party. L’auspicio dei vescovi: “Si batta al meglio delle sue capacità per preservare, proteggere e difendere la Costituzione e la legge”.
New Delhi (AsiaNews) – “Piena lealtà e sostegno nel servizio di questo Paese”: è quanto assicurano i vescovi indiani al nuovo presidente Ram Nath Kovind, esponente politico del partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (Bjp) eletto ieri. Con una dichiarazione firmata da mons. Theodore Mascarenhas, segretario generale della Conferenza episcopale indiana (Cbci), e inviata ad AsiaNews per conoscenza, le gerarchie ecclesiastiche dell’India esprimono al neo-eletto capo dello Stato le migliori congratulazioni.
Nel documento si legge: “Gli assicuriamo le nostre preghiere per una buona salute, saggezza e forza, affinchè egli possa guidare il nostro amato Paese verso la pace, lo sviluppo e la giustizia per tutti. Preghiamo che Dio lo assista e che, come da giuramento, egli si batta ‘al meglio delle sue capacità per preservare, proteggere e difendere la Costituzione e la legge’, e che dedichi se stesso al servizio e al benessere del popolo della Repubblica indiana”.
Kovind, 71 anni di origini dalit, è il 14mo presidente della nazione. Egli è stato giudice della Corte suprema e governatore del Bihar. Era il candidato della National Democratic Alliance (Nda) guidata dal Bjp del premier Narendra Modi. In termini elettorali, egli ha ottenuto circa il 66% dei voti, battendo la sfidante Meira Kumar, anch’essa dalit e sostenuta dalla United Progressive Alliance (Upa) capeggiata dal Congress Party. Egli presterà giuramento il prossimo 25 luglio.
La sua vittoria viene vista come l’ennesima furbizia politica del primo ministro in vista delle prossime elezioni per il governo dell’Unione, che si terranno nel 2019. Da esponente dalit, potrebbe suscitare un fascino decisivo sugli oltre 200 milioni di “intoccabili” indiani che, in termini di consensi, pesano per il 16% dei voti. “Possa l’India sotto la sua leadership marciare verso più alte vette. Dio benedica il nuovo presidente e l’India”, è l’augurio finale da parte dei vescovi.