Vescovi giapponesi: La futura visita del Papa, vera opportunità per la pace
Tokyo (AsiaNews) - Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha incontrato papa Francesco lo scorso 6 giugno e lo ha invitato a visitare il Giappone. Papa Francesco, un servo di Cristo che lavora per la pace, guida i cattolici in quanto capo della Chiesa cattolica mondiale, ed è il capo dello Stato della Città del Vaticano. Il Giappone tiene in alta considerazione le relazioni diplomatiche con il Vaticano, e questo invito può essere letto come un esempio di quanto Tokyo valuti questo rapporto.
Allo stesso tempo, nell'ottobre del 2013 la Conferenza episcopale del Giappone ha inviato al Papa una lettera in cui chiedeva l'onore della sua presenza in Giappone. Fino a oggi non abbiamo ricevuto una risposta positiva ma oggi io, in quanto presidente della Conferenza episcopale giapponese, ho preparato alcuni brevi commenti per spiegare a coloro che sono all'interno (e all'esterno) della Chiesa il nostro onesto desiderio di vedere il Papa in Giappone.
In primo luogo noi vorremmo davvero vedere una visita del pontefice nell'area colpita dal disastro del Grande terremoto del Giappone orientale, e una preghiera con la popolazione di quella zona. Desideriamo dal profondo del cuore che il Papa ascolti la voce di coloro che hanno sofferto e soffrono per l'incidente alla Centrale nucleare Daiichi di Fukushima, provocato proprio dal terremoto.
Speriamo che il Papa si unisca a noi nella preghiera per un sostegno divino e una pronta assistenza per i lavori di ricostruzione post-tragedia, che dureranno decenni. Partendo dalla nostra convinzione che il disastro sia in ultima analisi avvenuto a causa dell'arroganza umana, abbiamo lanciato una campagna per abolire le centrali nucleari. Speriamo che Francesco benedica i nostri sforzi e allarghi questo appello al mondo intero.
Al secondo posto c'è il grande dolore del popolo giapponese per quanto abbiamo fatto in passato, eventi che hanno condotto alla II Guerra mondiale: per questi motivi abbiamo promulgato la Costituzione del Giappone, nota come "la Costituzione della pace", secondo la quale il Paese rinuncia per sempre alla guerra. Da allora siamo stati una nazione che rifiuta di combattere guerre, e abbiamo contribuito alla pace mondiale. Siamo sicuri che questo atteggiamento sarà approvato dal Papa.
Come è noto a molti, i cittadini giapponesi che hanno lavorato per mantenere l'articolo 9 della Costituzione sono stati tutti nominati come candidati per il premio Nobel per la Pace. Speriamo sinceramente che il Papa possa incoraggiare e ispirare il popolo giapponese, che ha questa splendida Costituzione, affinché continui ad appellarsi al mondo perché rinunci alla guerra. Inoltre, come fece 33 anni fa san Giovanni Paolo II durante la visita a Hiroshima e Nagasaki, speriamo che il Papa possa appellarsi al mondo affinché la tragedia della guerra non si ripeta mai più.
Infine c'è la beatificazione di Ukon Takyama, un signore feudale cristiano, che la Chiesa cattolica giapponese spera di vedere nel prossimo futuro. Saremmo pieni di gioia se Francesco potesse presiedere alla cerimonia di beatificazione qui in Giappone. Inoltre, il 17 marzo 2015 festeggeremo il 150mo anniversario della riscoperta dei cristiani nascosti, che hanno mantenuto la fede nonostante terribili persecuzioni. La loro esistenza venne rivelata presso la chiesa cattolica Oura di Nagasaki.
Saremmo davvero grati al Papa se ci incoraggiasse ad approfondire la nostra fede e a comunicarla il più possibile agli altri. Una eventuale visita di Francesco sarebbe anche un'occasione per promuovere e migliorare il dialogo interreligioso in Giappone.
Il Papa ha previsto una visita in Corea del Sud per agosto e un'altra in Sri Lanka e Filippine il prossimo anno. Se si realizzasse una sua visita anche in Giappone, riteniamo che sarebbe un incoraggiamento speciale e una grande opportunità per tutti coloro che cercano la pace. Sarebbe un'occasione speciale anche per i poveri e per coloro che soffrono di sentirsi più vicini all'amore di Dio. Noi, vescovi giapponesi, pregheremo e faremo ogni sforzo possibile per rendere possibile una visita del Papa in Giappone.
*Arcivescovo di Tokyo e presidente della Conferenza episcopale giapponese
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