08/03/2014, 00.00
FILIPPINE
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Vescovi filippini: laici, testimoni coraggiosi della fede per non credenti, poveri ed emarginati

La Conferenza episcopale invita la comunità a vivere con "coraggio" la fede, rinnovando l'appello alla missione. La campagna "Choose to Be Brave" unisce le organizzazioni dei laici, per aiutare le persone in difficoltà. Un sito internet diventa punto di formazione, oltre che di incontro e confronto di esperienze.

Manila (AsiaNews/Cbcp) - Nell'anno dedicato ai laici, la Conferenza episcopale filippina (Cbcp) invita la comunità cattolica a vivere con coraggio la propria fede; i vescovi rinnovano un accorato appello alla missione, che deve abbracciare non credenti, giovani e i meno fortunati. Fra le molte iniziative promosse dalla Chiesa vi è la campagna "Scegli di essere coraggioso", promossa proprio per rispondere ai bisogni di quanti hanno abbandonato la fede o non hanno ancora incontrato Cristo e il Vangelo. Lee-An Rosal, responsabile della comunicazione on-line di Choose to Be Brave, racconta che "la Cbcp ha deciso di dar vita a una campagna che unisse tutte le organizzazioni dei laici, dando loro modo di aiutare queste categorie di persone in difficoltà".

L'iniziativa è stata ideata e lanciata nel dicembre scorso dal presidente della Conferenza episcopale mons. Socrates B. Villegas, arcivescovo di Lingayen-Pangasinan, assieme al responsabile della Commissione episcopale per i laici e vescovo di Parañaque mons. Jesse E. Mercado. Gli attivisti di Choose to Be Brave hanno suddiviso la società in 12 diverse categorie, per fornire un migliore servizio e raggiungere il maggior numero di persone. Esse sono: cattolici non praticanti; giovani professionisti; famiglie separate; senzatetto e disoccupati; carcerati; agricoltori e pescatori; amici in difficoltà; impiegati governativi; organizzazioni civiche; insegnati; popolazioni indigene; santi laici ed eroi cattolici filippini.

Lee-An Rosal sottolinea che le parrocchie, le singole comunità e i movimenti laici "possono promuovere attività di loro iniziativa", mettendo in pratica le direttive tracciate dai vescovi. Per dare maggiore risalto alla campagna, i promotori hanno allestito il sito internet choosetobebrave.com che viene aggiornato con regolarità sui contenuti delle iniziative. Le attività hanno una valenza nazionale e locale, che parte dalla capitale e tocca molte località sparse per l'arcipelago. Nel sito vi è anche un forum di incontro e confronto fra le varie iniziative e sui temi più disparati. I fedeli, aggiunge la responsabile della comunicazione on-line, sono inoltre invitati a comunicare e rilanciare conversazioni e idee sugli account dedicati di Facebook e Twitter.

Con l'inizio della Quaresima ha inoltre preso il via un corso di formazione in rete, che continuerà per tutto il resto dell'anno: "I vescovi hanno compreso - spiega Lee-An Rosal - l'importanza della formazione on-line, perché molti hanno chiesto di poter seguire il catechismo [su internet]". La rete, conclude l'attivista, è una risorsa fondamentale "per raggiungere queste persone". Secondo i promotori di Choose to Be Brave, i laici filippini sono sempre più convinti che "bisogna testimoniare Cristo non solo nelle attività religiose, ma anche nella sfera pubblica e privata"; per questo è importante "parlar dei Gesù e della sua Chiesa in pubblico".

Nel documento che ha dichiarato il 2014 "Anno dei laici", i vescovi filippini hanno rivolto un duro richiamo alle responsabilità e ai doveri dei cristiani nella vita pubblica, partendo dalla lotta alla corruzione fino alla difesa della vita. In questo anno i prelati intendono evocare con forza il tema della "coerenza tra fede e vita quotidiana" dei cattolici, indicando una metodologia che prevede una maggiore condivisione fra i laici della propria esperienza di fede.

 

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