Vescovi filippini contro l’apertura di nuovi casinò: “sono la porta della corruzione”
Manila (AsiaNews) – Definendo i casinò come “la porta della corruzione”, sette vescovi cattolici hanno chiesto in questi giorni al neo eletto presidente Aquino di fermare la diffusione di nuove case da gioco nel Paese. I prelati hanno agito in seguito al piano di apertura di due nuovi casinò nelle città di Urdaneta (Pangasinan) e San Leonardo (Nuove Ecijia), pensati per creare posti di lavoro e combattere la povertà.
“Dove ci sono i casinò - afferma mons. Socrates Villegas, arcivescovo di Lingayen Dagupan - vediamo gli effetti nocivi nelle fibre morali della società, come la crescita della criminalità, la diffusione della prostituzione e la corruzione spudorata che sostiene questi affari”. Secondo il prelato, il miraggio di un guadagno facile aumenta l’indolenza degli abitanti, generando povertà nelle famiglie. Mons. Villegas invita il presidente Aquino a fare riforme reali contro la povertà e offre al governo la collaborazione delle diocesi nella creazione di nuovi posti di lavoro, attraverso progetti di micro credito per le famiglie e aiuto alle piccole imprese.
La questione del gioco d’azzardo è una sfida per Aquino che ha impostato la sua campagna elettorale sui temi di lotta a corruzione e povertà e sul cambiamento radicale del Paese, generando una grande aspettativa nella popolazione. In questi anni, la Chiesa filippina e i politici cattolici hanno più volte criticato gli ingenti investimenti assicurati dal precedente governo, guidato da Gloria Arroyo, per la costruzione di casinò e l'incremento del gioco online.
29/09/2022 09:41
02/01/2019 13:21