Vescovi filippini contro il "Codice": la Chiesa "non manipola la verità, la serve"
In una lettera pastorale pubblicata dalla Conferenza episcopale filippina, i presuli sottolineano che "per rispondere a false tesi, serve conoscenza storica e religiosa".
Manila (AsiaNews) La Chiesa "non manipola la verità rivelata. La serve". Lo affermano i vescovi delle Filippine, che si propongono di "educare tutti coloro che hanno intenzione di vedere il 'Codice da Vinci' prima che questo venga proiettato nei cinema". Un obiettivo che la Conferenza episcopale delle Filippine (Cbcp) vuole ed intende realizzare "solo difendendo la verità che ci è stata rivelata da Cristo".
In una lettera pastorale firmata dal suo presidente, mons. Angel N. Lagdameo, la Cbcp chiede ai fedeli delle Filippine "di affermare con serenità le verità fondamentali della fede cattolica". I presuli ricordano che "il libro da cui è tratto l'omonimo film è un semplice frutto di fantasia", ma avvertono del pericolo che "tali fantasie possano scuotere gli animi e li portino a pensare che sia basato su fatti storici".
Per contrastare le tesi presentate nel libro, i presuli hanno poi preparato una guida su "come rispondere alle affermazioni fasulle presenti nell'opera", che "sarà distribuita nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle scuole cattoliche". Lo scopo dichiarato è quello di "verificare quanto poco sia accurata la ricerca storica alla base dello scritto" e "rivelare tutti gli errori che contiene".
"Le tesi dell'autore, Dan Brown si legge nel documento suonano così convincenti a chi le ascolta solo perché vi è una diffusa ignoranza in materia di Chiesa, di fede cattolica e di storia".
L'ultimo punto che viene sottolineato è "l'importanza delle verità del Vangelo". "Gesù scrive mons. Lagdameo è uomo e Dio: la piena conoscenza di questa realtà non è riconducibile a mere ricostruzioni storiche e a fantasiose speculazione umane".
"La testimonianza di coloro che credono in Cristo conclude il presule partendo dagli apostoli e passando per i santi ed i martiri di ogni tempo, costituisce l'evidenza più importante della verità su Gesù che la storia possa produrre. La Chiesa non manipola la verità rivelata. Essa la serve".
13/05/2006
05/06/2006