14/06/2013, 00.00
SRI LANKA
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Vescovi dello Sri Lanka: Il governo rispetti i tamil, al Paese serve unità

In un messaggio rivolto all'esecutivo la Conferenza episcopale chiede di non abolire il 13mo emendamento della Costituzione: esso ha creato i Consigli provinciali e reso il tamil lingua ufficiale. Per le minoranze l'abolizione colpirebbe le etnie del nord.

Colombo (AsiaNews/Agenzie) - Salvaguardare il decentramento amministrativo e creare una nuova Costituzione che garantisca giustizia, pace e reale prosperità a tutti i cittadini, senza distinzioni etniche, religiose o sociali. È il messaggio della Conferenza episcopale dello Sri Lanka al governo, per impedire l'abrogazione del 13mo emendamento della Carta.

Promulgato nel 1987 in piena guerra civile, l'emendamento ha creato i Consigli provinciali e reso il tamil lingua ufficiale dello Sri Lanka al pari del singalese, con l'inglese a fare da lingua-ponte. Di fatto, si tratta di uno strumento che ha dato il primo riconoscimento politico e sociale alla comunità tamil. In particolare nel nord, dove rappresenta la maggioranza e si sono avuto i momenti più sanguinosi del conflitto.

Da diverse settimane si discute sull'opportunità di abrogare il 13mo emendamento, una proposta lanciata dal Jathika Hela Urumaya, partito ultranazionalista singalese della coalizione al governo. Il governo ha deciso di creare una commissione parlamentare per riesaminare la Costituzione. Ma i partiti all'opposizione e i rappresentanti delle minoranze hanno espresso la loro opposizione, accusando l'esecutivo del presidente Mahinda Rajapaksa di voler centralizzare il potere per danneggiare i tamil.

Guidati dal card. Malcolm Ranjith, nel messaggio i vescovi affermano: "Di base il problema nel nord [del Paese] è una questione nazionale, alla quale devono trovare una soluzione i leader politici locali, sia della comunità singalese che tamil. Serve uno studio appropriato e una considerazione attenta di tutti i fattori, oltre a una consultazione ampia tra i diversi partiti politici e i gruppi della società civile, prima di compiere qualunque cambiamento. Siamo convinti che questo non stia avvenendo".

Nel nord la comunità vive ancora in condizioni difficili, con una massiccia presenza militare sul territorio, anche se da ormai due anni è stato revocato lo stato d'emergenza. Le prossime elezioni per i Consigli provinciali sono quelle della Northern Province e sono previste per settembre. Dallo scorso aprile una ong locale aiuta i cittadini della zona a riavere documenti d'identità, perduti durante la guerra civile e mai più rifatti. 

 

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