Vescovi del Sud-est sulle stragi in Sri Lanka: La pace per disarmare le violenze
Cordoglio della Chiesa cattolica indonesiana e del Sinodo delle Chiese protestanti. Card. Bo: “Fare appello alla grazia di Cristo risorto, il principe della pace”. Particolare solidarietà dai cristiani dei Paesi del Sud-est asiatico a maggioranza islamica.
Jakarta (AsiaNews) – Qualsiasi violenza provocherà solo altra violenza senza fine. La pace deve diventare la soluzione per disarmarla: lo affermano i vescovi indonesiani in una lettera di condanna alle stragi avvenute lo scorso 21 aprile in tre chiese e altrettanti hotel in Sri Lanka. Rivendicati dallo Stato islamico (Is), gli attentati hanno causato la morte di 359 persone ed il ferimento di oltre 500, ricoverate negli ospedali in gravissime condizioni. Alle preghiere ed alla solidarietà espresse dalla Conferenza episcopale d’Indonesia (Kwi) si unisce il cordoglio del Sinodo delle Chiese protestanti (Pgi). L’organizzazione sottolinea come “atti di terrore, odio, ostilità e uccisioni di massa sono decisamente contrari ai veri insegnamenti di ciascuna religione”.
Mons. Antonius Franciskus Subianto Bunyamin, vescovo di Bandung e segretario esecutivo della Kwi, estende le preghiere dei vescovi indonesiani “alle vittime, ai feriti negli attentati e alle loro famiglie”. “Condanniamo – prosegue – questa nuova serie di violenze con fermezza, poiché tali azioni brutali hanno certamente disumanizzato la nostra dignità di esseri umani e hanno appannato la nostra umanità”. Concludendo il messaggio, mons. Subianto esprime la speranza che gli attentati in Sri Lanka non compromettano il dialogo interreligioso che vede impegnata la Chiesa d’Indonesia. “Come popolo, ora siamo chiamati a riaffermare lo spirito di fratellanza dei concittadini indonesiani, nonostante le tante differenze”, afferma.
Le drammatiche immagini provenienti dallo Sri Lanka hanno segnato la domenica di Pasqua di tutti i cattolici d’Asia, che hanno subito manifestato la loro vicinanza alla comunità cristiana locale. Il card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon (Myanmar) e presidente della Federazione delle conferenze episcopali dell'Asia (Fabc), invita a “fare appello alla grazia di Cristo risorto, il principe della pace, per rafforzare la buona volontà di tutti nel clima di paura e sfiducia provocato dagli attacchi”. Particolare solidarietà giunge dai cristiani dei Paesi del Sud-est asiatico a maggioranza islamica come la Malaysia, dove è musulmano oltre il 60% dei cittadini.
La Federazione cristiana della Malaysia (Cfm) – che comprende Consiglio delle Chiese (Ccm), Fraternità cristiana evangelica e Conferenza episcopale – ha rilasciato un comunicato firmato da mons. Julian Leow Beng Kim, arcivescovo di Kuala Lumpur e segretario esecutivo della Cfm. Il presule sottolinea che i cristiani locali sono “colmi di orrore, scossi e sgomenti poiché tali spregevoli azioni sono state contemplate e perpetrate nel giorno più santo, contro cittadini innocenti”. “Possano tutti comprendere che le differenze possono esser superate se ci facciamo strumenti di pace”, conclude la nota.