Vescovi coreani: L'uomo sia al centro dell'economia, abbiamo bisogno di una nuova morale
Seoul (AsiaNews) - La Corea del Sud "deve unire tutte le forze a disposizione per restaurare la moralità della società e del Paese. L'economia e il mercato non sono superiori agli altri valori: dobbiamo spingere il governo a preparare delle nuove politiche del lavoro che mettano l'uomo al centro, e non i numeri. Tragedie come quelle del Sewol sono tragedie che nascono da un corrotto sistema di valori". Lo scrive mons. Mattia Ri Iong-hoon, vescovo di Suwon e presidente della Commissione episcopale Giustizia e Pace, in un Messaggio sul lavoro inviato a tutte le diocesi.
Il testo si intitola "L'uomo giusto si cura dei diritti dei poveri" e dipinge un ritratto sconsolante dell'attuale società coreana: "Dobbiamo pregare affinché la dignità del lavoro e i valori autentici dell'umanità siano davvero fruttiferi nel nostro Paese, e nel contempo fare ogni sforzo per vedere questa rivoluzione prendere piede". L'affondamento del Sewol - per il quale il vescovo manda le sue condoglianze alle vittime - "è un disastro compiuto dall'uomo che non deve ripetersi mai più. Dobbiamo unire le forze per restaurare la moralità della nostra società e del nostro Paese".
La disoccupazione, l'instabilità lavorativa e le questioni salariali che negli ultimi anni hanno colpito la situazione dei lavoratori sia coreani che migranti "nascono dall'enfatizzazione del mercato, invece che dalla centralità dell'uomo. I diritti dei lavoratori sono più importanti di ogni altro principio, sia esso economico o finanziario. Il governo e le varie comunità politiche devono preparare politiche del lavoro efficaci che difendano l'uomo, e non lasciare tutto in mano al mercato".
14/05/2019 15:00