Vescovi a Thai Ha per portare solidarietà, mentre è caccia a chi parla ai media
di J.B. An Dang
Continua l’afflusso di coloro che si uniscono ai manifestanti che chiedono la restituzione dei terreni della parrocchia. C’è gente che arriva in bicicletta, perché la polizia blocca i bus di fedeli, mentre cerca di impedire che le informazioni giungano ad agenzie, compresa AsiaNews.
Hanoi (AsiaNews) – Ieri è stata la volta di un vescovo di 83 anni, mons. Paul Cao Dinh Thuyen, che per portare la sua solidarietà ai manifestanti della parrocchia di Thai Ha ha percorso 334 chilometri, dalla sua diocesi di Vinh, nel Vietnam centrale. “Il problema di Thai Ha – ha spiegato al suo arrivo - è la preoccupazione di Vinh e della diocesi di Thanh Hoa e dell’intera Chiesa in Vietnam”. Sul luogo era presente infatti anche il vescovo di Thanh Hoa (a sud di Hanoi), mons. Joseph Nguyen Chi Linh, ed i due presuli hanno concelebrato la messa (nella foto). Da venerdì, sul luogo c’è anche mons. Joseph Dang Duc Ngan di Lang Son (estremo nord, al confine cinese).
La vicenda dei terreni di Thai Ha, dei quali i cattolici chiedono la restituzione, vede le autorità impegnate in un’azione di disinformazione e di repressione. Ora si cerca di impedire che le notizie su quanto sta accadendo escano dal Paese. Significativamente, mentre sulla televisione di Stato ed i giornali nazionali si parla molto della vicenda, sui media destinati all’estero – in francese e inglese – non se ne fa menzione.
Da Hanoi una fonte - anonima per evidenti motivi - racconta della caccia a chi fornisce informazioni all’estero. “Mentre stavo per spedire una mail è arrivata la polizia: hanno controllato la persona che era accanto a me e che è costretta a sottoporre sempre le sue mail ad un controllo di sicurezza”. “Le autorità stano sorvegliano in particolare coloro che informano i media cattolici”; la fonte mette in guardia in particolare chi “racconta delle vicende ad AsiaNews, Catholic News Agency, Catholic World News, Independent Catholic News, VietCatholic News, Zenit, tanto per fare dei nomi”.
Ma la protesta - sempre pacifica – continua. Migliaia di cattolici arrivano dalle province vicine in bicicletta, visto che le autorità rispediscono indietro i bus che portano fedeli intenzionati a portare solidarietà. Erano in tanti anche ieri, alla messa celebrata dai vescovi. “Siamo qui – ha detto all’omelia mons. Joseph Nguyen – per dimostrare la nostra comunione con voi”. Egli ha invitato a pregare “per coloro che sono stati arrestati e per coloro che sono stati vessati in qualche modo dalle autorità”.
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