Vertice Apec, appello di 17 Ong per gli attivisti detenuti da Hanoi
Chiesto il loro rilascio. La lettera cita Tran Thi Nga, Nguyen Van Oai e Nguyen Ngoc Nhu Quynh. “Usate infondate ragioni di sicurezza nazionale e accuse illegittime per la criminalizzazione dell'espressione libera, la diffusione delle informazioni e la pacifica protesta”. In Vietnam almeno 84 prigionieri di coscienza, il numero più alto fra tutte le nazioni del Sudest asiatico.
Ho Chi Minh City (AsiaNews/Rfa) – Un gruppo di 17 organizzazioni non governative ha scritto una lettera congiunta, chiedendo ai leader che questa settimana prenderanno parte al vertice dell'Asia Pacific Economic Cooperation (Apec), di esercitare pressioni sul Vietnam, il Paese ospitante, per il rilascio di blogger ed attivisti per i diritti umani. Il documento si rivolge al presidente americano Donald Trump, al cinese Xi Jinping ed al russo Vladimir Putin, tra i leader attesi il 10 e l’11 novembre prossimo a Da Nang per l’incontro principale tra i 21 membri dell’Apec.
“In una serie di processi farsa, il governo vietnamita ha orchestrato l’imprigionamento e la condanna di importanti difensori dei diritti umani e blogger”, si legge nella nota pubblicata ieri. La lettera cita Tran Thi Nga, Nguyen Van Oai e Nguyen Ngoc Nhu Quynh. Quynh, arrestato nell'ottobre 2016 e Nga, arrestato nel gennaio di quest'anno, sono stati condannati rispettivamente a 10 e nove anni di prigione. Oai è stato condannato a cinque anni di carcere e quattro anni di arresti domiciliari per “resistenza a pubblico ufficiale” e “violazione della libertà vigilata”.
“Il governo vietnamita – proseguono le Ong – ha usato infondate ragioni di sicurezza nazionale e accuse illegittime per giustificare e mettere in pratica la criminalizzazione dell'espressione libera, la diffusione delle informazioni e la pacifica protesta. La detenzione arbitraria, la censura e la violenza promossa dagli Stato contro gli attivisti ed i difensori dei diritti umani non sono solo un affronto alla nostra comune umanità, ma anche una grave violazione delle leggi e normative internazionali sui diritti umani”.
Tra le 17 organizzazioni firmatarie vi sono Access Now, Brotherhood for Democracy, English Pen, Frontline Defenders, l'Associazione dei giornalisti indipendenti del Vietnam, Reporters Without Borders, il Viet Labour Movement e Viet Tan. Secondo Amnesty International al presente in Vietnam vi sono almeno 84 prigionieri di coscienza, il numero più alto fra tutte le nazioni del Sudest asiatico.