18/04/2025, 11.50
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Venerdì Santo: i volti della croce nelle Chiese dell’Asia

In Malaysia iniziato il “viaggio della Croce” che si concluderà il prossimo anno alla Convention pastorale. A Negombo una rappresentazione per giovani e bambini delle Lamentazioni con tradizioni e costumi locali. Decine di migliaia a Zamboanga in pellegrinaggio per ricordare le sofferenze di Gesù. A Labuan Bajo il vescovo ha portato la Via Crucis tra i detenuti. 

Manila (AsiaNews) - Dal “viaggio della Croce” al pellegrinaggio votivo che ripercorre le ultime ore della vita terrena di Gesù, le Chiese dell’Asia e milioni di cristiani in tutto il continente celebrano oggi il Venerdì Santo in un clima di devozione e partecipazione. In Malaysia la Chiesa cattolica locale ha lanciato il “Perjalanan Salib”, un viaggio della Croce che è anche parte delle iniziative promosse dai vescovi in preparazione alla Malaysian Pastoral Convention, primo (e storico) raduno di tutte e nove le diocesi del Paese in programma per il 2026.

Il lancio del progetto è avvenuto il 3 aprile scorso, durante il quarto giorno delle Giornate della gioventù malese (Mcyd) durate una settimana e promosse dall’arcidiocesi di Kota Kinabalu. Nell’occasione sono state benedette nove croci (chiamate “salib”) durante la messa, per poi essere distribuite a ciascun rappresentante delle nove diocesi dell’arcipelago malaysiano. Ogni croce è progettata con un ibisco, il fiore nazionale e il simbolo della vittoria di Cristo sul mondo. A partire da questo aprile, le croci visiteranno le parrocchie e le istituzioni all’interno di ogni diocesi per 18 mesi.

Nell’illustrare l’iniziativa, i vertici cattolici sottolineano l’importanza dell’accompagnamento a livello di base e il valore dell’ascolto e dell’attenzione rivolto alle comunità, anche le più piccole e spesso trascurate. “Il salib non si ferma in un punto fisso, ma viaggia verso i fedeli, specialmente nelle periferie” spiega una nota dei vescovi. Un viaggio attraverso le diocesi che avrà come ultima tappa la Convention pastorale del prossimo anno, in cui le nove croci saranno fuse per creare una croce unita.

In Sri Lanka i cattolici hanno promosso una iniziativa a Negombo, nella provincia occidentale, ribattezzata “Pasam and Lathoni” (incentrato sulle Lamentazioni) rivolta in particolare a giovani e bambini. L’obiettivo è di “far comprendere loro” il significato degli eventi che si celebrano nella Pasqua, come emerge sin dal titolo: “Di fronte al Golgota”, che ricorda il luogo in cui Gesù è stato crocifisso. La sofferenza, morte e resurrezione di Cristo sono al centro della nostra fede cristiana: in particolare, la sofferenza e la morte di Gesù viene illustrata nello stile di canzoni popolari (Pasam), mentre l’espressione di dolore e resilienza della Madre di Dio davanti alla sofferenza di Gesù si chiama Lathoni, il grido profondo.

A causa della vasta popolazione cristiana la regione di Negombo, conosciuta come “Little Rome”, è famosa per il suo patrimonio artistico che comprende un coro, rappresentazioni della passione, insieme al Nurthi e al Nadagam (dramma e canto tradizionali). La Passione di Cristo è riprodotta su un grande foglio di carta, tradotta in parole e cantata in modo che non solo i devoti cristiani ma anche tutti gli altri - di fede diversa - possano sentirla e capirla.

A Zamboanga, nelle Filippine, oltre 65mila fedeli hanno scalato la collina di Abong-Abong fra il mercoledì e il Venerdì Santo, ripercorrendo i passaggi Via Crucis in una delle tradizioni della Settimana Santa più radicate del Paese. Esso è anche un evento comunitario che attira migliaia di persone sul Monte Pulumbato e riunisce famiglie, vicini e turisti; per molti locali, è un appuntamento annuale tramandato di generazione in generazione. I pellegrini camminano a piedi nudi e portano croci di legno in un rituale di preghiera, penitenza e ricordo della sofferenza di Cristo. Quest’anno ha preso il via al Parco Abong-Abong a Pasonanca, mentre in ognuna delle 14 stazioni vi erano riproduzioni a grandezza naturale della camminata di Cristo verso il Calvario.

I pellegrini spesso iniziano prima dell’alba, portando croci di legno, candele e rosari. La tratta in salita è vista sia come un’impresa fisica che spirituale. In ogni stazione, vengono recitate le preghiere, spesso guidate da ministri laici o dal clero locale. “La Via della Croce ci ricorda la sofferenza che Gesù ha sopportato per amore per noi, per tutta l'umanità. Ci ricorda il profondo sacrificio di Dio, incoraggiando la gratitudine e una relazione più profonda con Lui” ha sottolineato p. Butch Candido, parroco della Sagrada Familia, che ha poi aggiunto: “Il sacrificio è parte della nostra vita quotidiana, dobbiamo affrontarlo con speranza”. 

Infine, in Indonesia mons. Maksimus Regus vescovo di Labuan Bajo ha celebrato la Via Crucis con i prigionieri della caserma di polizia di West Manggarai, reggenza della provincia di East Nusa Tenggara (NTT). La visita risale al 14 aprile ed è parte delle iniziative per la Settimana Santa della diocesi, che per il prelato riveste un significato particolare perché rappresenta una manifestazione della presenza della Chiesa nel raggiungere le comunità vulnerabili e bisognose di sostegno spirituale. Nel suo discorso il vescovo - accompagnato nell’occasione da alcuni preti - ha espresso la sua gratitudine per il caloroso benvenuto del capo della polizia e dell’intera famiglia allargata della polizia di West Manggarai. Al contempo ha ricordato che la visita è parte del servizio sociale e pastorale della Chiesa ai concittadini che stanno attraversando momenti difficili in cella. “Siamo felici - ha aggiunto - di poter incontrare e visitare i nostri fratelli e sorelle qui. Speriamo che questa visita rafforzi tutti noi e diventi l’inizio di un servizio alla comunità da parte di sacerdoti e suore”.

(Ha collaborato Melani Manel Perera)

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