Venerabile Mar Ivanios, l'arcivescovo che riportò i siro-malankaresi con Roma
Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione delle virtù eroiche del presule morto nel 1953 che in India è considerato "il Newman d'Oriente". Il card. Baselios Cleemis ad AsiaNews: "La nostra Chiesa ha pregato per anni aspettando questo giorno. Un grande riconoscimento della sua fiducia nella provvidenza". Tra gli altri decreti anche il riconsocimento del miracolo che porterà alla beatificazione di Stefano Douayhy, grande patriarca maronita del XVII secolo.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosce le virtù eroiche dell'arcivescovo indiano Geevaghese Mar Ivanios, la guida spirituale che nel 1930 portò la Chiesa siro-malankarese in comunione con Roma, divenendo così una delle 23 Chiesa cattoliche di rito orientale. L’annuncio è stato dato oggi dal Vaticano insieme ad altri 12 decreti della Congregazione per le cause dei santi. L’arcivescovo Ivanios è noto anche come il “Newman d’Oriente” perché come John Henry Newman (teologo del XIX secolo cresciuto in un contesto anglicano) percorse il cammino dalla sua tradizione spirituale all’unità ritrovata con la Chiesa cattolica. Con il riconoscimento delle virtù eroiche ora a lui è attribuito il titolo di venerabile, primo passo verso la beatificazione.
La notizia è stata accolta con grande gioia dal cardinale Baselios Cleemis, l’attuale arcivescovo maggiore dei siro-malankaresi. "Tutta la nostra Chiesa è piena di gioia nell’apprendere la notizia del titolo di venerabile attribuito a Mar Ivanios - commenta il cardinale ad AsiaNews -. Le sue virtù eroiche sono state l’incrollabile fiducia nella provvidenza e una profonda comunione con la Santa Sede e la fede cattolica, insiema alla sua intensa vita spirituale. La nostra Chiesa ha pregato con fervore per tanti anni affinché fosse dichiarato venerabile e ora questo momento è arrivato. È una grande riconoscimento per comunità malankarese e per la santa vita dell’arcivescovo. Siamo grati al Santo Padre per questo gesto di profondo apprezzamento”.
L'arcivescovo Ivanios era nato il 21 settembre 1882 in una famiglia siro-ortodossa malankarese. Battezzato con il nome di Geevarghese, entrò nel seminario minore prima di recarsi a Madras (oggi Chennai) per gli studi superiori. Ordinato sacerdote nel 1908, fu prima preside del seminario minore di Kottayam e poi docente a Calcutta, dove fondò una comunità monastica di tradizione ortodossa.
Negli anni Venti nella Chiesa ortodossa malankara si sviluppò un “movimento per l’unificazione” per molti versi simili a quello che tra gli anglicani si formò a Oxford negli anni Trenta del XIX secolo intorno a Newman. A guidarlo fu proprio Mar Ivanios, che assunse questo nome dopo essere stato consacrato vescovo. Ma il movimento entrò presto in crisi e si ritrovò solo: nel 1930 a entrare in comunione con Roma insieme a lui furono appena quattro persone: un vescovo, un sacerdote, un diacono e un laico.
Quell’inizio così difficile fu però il seme di una storia che in meno di un secolo ha conosciuto una crescita importante: l'arcivescovo Ivanios fino alla sua morte nel 1953 si dedicò all'educazione dei giovani, fondando un college a Thiruvananthapuram. Oggi la Chiesa siro-malankarese conta circa mezzo milione di fedeli, per lo più in Kerala, ma anche in alcune comunità della diaspora in Europa e Nord America.
Sempre tra i decreti di cui papa Francesco oggi ha autorizzato la promulgazione ce n’è anche un altro molto importante per le Chiese di rito orientale: è stato riconosciuto il miracolo che apre la strada alla beatificazione di Stefano Douayhy (1630-1704), patriarca dei maroniti che i cattolici libanesi considerano una delle figure centrali della propria storia.