Veglia di Tiananmen: condannati 12 politici e attivisti democratici
A causa della pandemia, negli ultimi due anni le autorità hanno vietato la manifestazione in ricordo del massacro del 4 giugno 1989. Comminate pene tra sei e 10 mesi di carcere. Alcuni imputati sono già in prigione per altre condanne. L’esecutivo continua a colpire Apple Daily. Nel mirino delle autorità anche l’associazione locale dei giornalisti.
Hong Kong (AsiaNews) – La Corte distrettuale ha condannato oggi fino a 10 mesi di carcere 12 fra politici e attivisti democratici. L’accusa nei loro confronti è di aver partecipato o incitato a prendere parte lo scorso anno alla veglia del 4 giugno per il massacro di Tiananmen. Le autorità avevano vietato il tradizionale raduno pro-democrazia con la giustificazione che esso andava contro le regole sanitarie per contenere la pandemia da Covid-19.
I giudici hanno comminato la pena più pesante ad Albert Ho, Figo Chan e Andrew Wan. Steven Kwok e Chiu Yan-loi dovranno scontare otto mesi di prigione; sei mesi per Cyd Ho, Yeung Sum, “Capelli lunghi” Leung Kwok-hung e Chu Hoi-dick. Pena sospesa invece per Leung Kwok-wah , Cheung Man-kwong e Mak Hoi-wah.
Tutti si erano dichiarati colpevoli; alcuni dei condannati sono già in prigione per aver partecipato alle manifestazioni anti-governative del 2019. Per gli stessi fatti del 4 giugno, in maggio la Corte distrettuale aveva condannato il noto attivista filo-democratico Joshua Wong e i consiglieri distrettuali Lester Shum, Tiffany Yuen e Jannelle Leung.
Secondo la giudice Amanda Woodcock, gli imputati hanno creduto in modo “errato e arrogante” che la loro causa fosse più importante del dovere pubblico di proteggere la salute dei cittadini. Woodcock ha sentenziato che gli organizzatori avevano altre opzioni per celebrare l’evento, come la possibilità di tenere una “veglia online”. La difesa aveva sottolineato che la manifestazione si era svolta rispettando le regole sul distanziamento e che da essa non si era diffuso alcun contagio.
Il processo per gli ultimi otto accusati si aprirà il primo novembre; fra loro vi sono il magnate cattolico dell’editoria Jimmy Lai e Lee Cheuk-yan, ex presidente della Hong Kong Alliance in Support of Patriotic Democratic, il gruppo che organizza ogni anno la veglia in ricordo dell’eccidio di Tiananmen.
In un’ulteriore stretta contro il campo democratico, oggi il segretario alla Sicurezza Chris Tang ha ordinato il sequestro dello stabilimento tipografico di Apple Daily. Accusato di minacciare la sicurezza nazionale, il quotidiano indipendente di Jimmy Lai ha chiuso il 24 giugno dopo aver subito una serie di arresti e il congelamento di asset per 18 milioni di dollari HK (circa 2 milioni di euro). Oltre a Lai, sei tra manager e giornalisti dell’ex testata pro-democrazia sono al momento in prigione.
Tang ha giustificato la nuova operazione contro Apple Daily con il fatto che la tipografia del giornale è da ritenersi collegata a reati contro la sicurezza nazionale. Egli ha preso di mira anche la Hong Kong Journalists Association (Hkja), accusata di essere “faziosa” (contro le autorità pro-Pechino) e di essersi “infiltrata le scuole per diffondere messaggi politici”. Tang ha chiesto dunque all’Associazione di rivelare informazioni sui propri membri e sulle proprie fonti di finanziamento. La Hkja ha respinto le accuse e ha suggerito che con le sue richieste lo zar cittadino alla Sicurezza sta incoraggiando un ente a violare l’ordinanza di Hong Kong sul rispetto della privacy.
09/12/2021 12:38