Vaticano: con cooperazione internazionale e controlli sono diminuite le attività economiche sospette
Lo evidenzia l’Autorità di Informazione Finanziaria nel rapporto annuale sull’attività di informazione finanziaria e di vigilanza sia in ambito prudenziale, sia per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo
Città del Vaticano (AsiaNews) – Una più intensa cooperazione internazionale e l’incremento delle segnalazioni di attività sospette hanno caratterizzato il 2016 dell’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, evidenziata nel rapporto annuale sull’attività di informazione finanziaria e di vigilanza, sia in ambito prudenziale, sia per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, presentato oggi ai giornalisti.
Fra i principali esiti del 2016, vi si afferma, vi sono stati: una significativa promozione della cooperazione internazionale dell’autorità competente del Vaticano con le sue controparti straniere nel contrasto delle attività finanziarie illecite e un consolidamento del sistema di segnalazione di attività sospette e del quadro regolamentare.
“La cooperazione internazionale è condizione preliminare per contrastare i crimini finanziari ed il Vaticano è pienamente impegnato su questo fronte.”, ha affermato René Brülhart, presidente dell’AIF (a destra nella foto, insieme con di Ruzza). “Nel 2016 l’AIF ha registrato un incremento significativo della cooperazione bilaterale con le autorità competenti di altre giurisdizioni e continuerà ad essere un partner attivo per combattere le attività finanziarie illecite a livello globale”.
“Il numero delle segnalazioni di attività sospette (SAS) da parte di diversi soggetti segnalanti è diminuito rispetto al 2015 (207 nel 2016, e 544 nel 2015). Ma il numero di SAS è stato comunque più elevato rispetto agli anni precedenti e indica una sempre crescente ed effettiva attuazione delle procedure di segnalazione da parte degli enti vigilati.”, ha affermato Tommaso di Ruzza, direttore dell’AIF. “Parallelamente, le SAS mostrano un miglioramento in termini di qualità con un impatto positivo sui rapporti inoltrati dall’AIF al Promotore di Giustizia Vaticano, dai quali sono scaturiti procedimenti penali, e sulla cooperazione internazionale con UIF estere, che ha avuto un notevole sviluppo”. Nel 2016, sono stati inoltrati 22 rapporti finalizzati allo volgimento di ulteriori indagini da parte dell’Autorità giudiziaria Vaticana. Il numero dei casi di cooperazione bilaterale fra AIF e UIF estere sono cresciuti da 81 nel 2013, a 113 nel 2014, a 380 nel 2015, ed a 837 nel 2016.