Vasai, Ong celebra il Natale con bambini e tossicodipendenti nel segno di Madre Teresa
La festa di Natale con più di 700 minori poveri, orfani e sieropositivi. La Kripa Foundation nata nel 1981 a Mumbai, oggi opera in 12 Stati indiani e in 40 centri in tutto il mondo. P. Joe Pereira ripercorre le tappe salienti dell’anno appena trascorso.
Mumbai (AsiaNews) – L’Ong Kripa Foundation di Mumbai ha celebrato il Natale con più di 700 bambini poveri, orfani, malati di Aids e figli di tossicodipendenti. I festeggiamenti si sono svolti il 27 dicembre a Vasai [circa 60 km a nord di Mumbai, ndr]. Ad AsiaNews p. Joe Pereira, fondatore dell’associazione che da 37 anni si occupa del recupero di sieropositivi e tossicodipendenti, spiega che “come da tradizione, il party di Natale si svolge a Vasai dal 1994. Viene organizzato in particolare per i bambini svantaggiati ospitati nelle strutture della regione [del Maharashtra, ndr]. Molti di loro sono bambini di strada, affetti dal virus dell’Hiv o orfani. L’evento di Natale è stato il punto focale del 2017, che per me è stato un anno benedetto in cui ho festeggiato 75 anni di età e 50 di sacerdozio. Mi sento ancora giovane ed energico per offrire la mia vita al servizio degli emarginati con la benedizione di Madre Teresa”.
La Kripa (che in sanscrito significa “grazia”) Foundation è nata del 1981 a Bandra, un quartiere di Mumbai. Oggi ha 69 strutture in 12 Stati indiani. Collabora con altre associazioni sparse in Europa, Canada e Stati Uniti, dove opera in tutto in 40 centri. Tra gli altri, porta avanti progetti di riqualificazione ambientale, tutti ispirati da un faro ben preciso: la compassione della santa di Calcutta.
Il sacerdote ripercorre l’anno appena trascorso: “Ci sono stati eventi che hanno arricchito il senso del ringraziamento e la gioia di 75 anni al servizio nella vigna del Signore. Il 15 agosto abbiamo lanciato il progetto musicale ‘The Witness’ [‘Il testimone’, ndr]. Il 6 settembre, giorno del mio compleanno, è coinciso con la pubblicazione del mio volume ‘Addiction – A Spiritual Paradox’ [‘Dipendenza – Un paradosso spirituale’]”. Ma il momento centrale di tutto l’anno, continua, “è stato il 15 settembre, quando ho avuto la possibilità di celebrare la messa con papa Francesco nella sua cappella privata”. In seguito, l’8 dicembre, “l’opportunità quasi miracolosa di visitare Fatima e offrire una messa sull’altare delle apparizioni e, insieme al vescovo, concelebrare in occasione della solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria”.
A coronare il duplice ringraziamento “per il dono della vita e il sacerdozio, il Natale con i bambini. Alle celebrazioni hanno partecipato anche Raj Tilak Roshan, sovrintendente di polizia che è rimasto colpito dallo spirito dei partecipanti, e mons. Felix Machado, arcivescovo di Vasai. I bambini erano divisi in gruppi, ognuno dei quali si è esibito in danze. Mi sono commosso alla vista di quei fanciulli che facevano del loro meglio per esprimere l’amore e la gratitudine verso di me. Molti di essi mi chiamano ‘papà’, altri ‘dad’, altri ancora ‘baba’. Alcuni mi chiamano persino ‘aee’ (madre) e una ex modella mi appella con il nome di ‘pop’”. “Nei momenti in cui mi sento sopraffatto dal loro amore e dalle loro espressioni di gratitudine – aggiunge – domando al Signore se io sia degno di tanto amore. E lui mi risponde sempre nella preghiera ‘Tu sei il mio amato…perché tu lo hai fatto a me’, che è il motto di Madre Teresa per i più poveri tra i poveri”. Per questo, uno dei ricordi più cari dell’anno appena trascorso, è proprio quello che riguarda un alcolista “portato alla fondazione contro il suo volere per il suo atteggiamento aggressivo. Durante la festa di Natale egli mi ha detto con le lacrime agli occhi: ‘Nutro grande amore e rispetto per Madre Teresa. Sono così felice di essere stato portato in questo centro con la forza. Dopo due giorni ho avvertito su di me l’energia della Madre e la sua benedizione’”.