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INDIA
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Uttar Pradesh: altri 4 cristiani evangelici arrestati per presunte conversioni

di Nirmala Carvalho

Contestato loro di aver promesso cure miracolose per malattie, sfruttando superstizioni diffuse tra i Dalit e i poveri. I fatti sarebbero avvenuti nella casa del pastore Achhe Lal, nel villaggio di Pakhrauli. Una fonte locale: si trattava di una normale liturgia domenicale. P. Anand Mathew di Varanasi: "Gli arresti sono un fatto quasi quotidiano. Sbagliato se i cattolici sui protestanti dicono: è un problema solo loro".

Lucknow (AsiaNews) - La polizia di Sultanpur, nell'Uttar Pradesh, ha arrestato quattro persone con l'accusa di presunte conversioni al cristianesimo, duramente perseguite in questo come in altri Stati indiani in una campagna alimentata dai nazionalisti indù che diffondono sistematicamente il sospetto contro le minoranze. 

Il pretesto che ha alimentato il gesto sarebbe la promessa di curare alcuni malanni, sfruttando la credenza nelle superstizioni diffusa soprattutto tra le persone povere, hanno dichiarato le autorità. Nell'operazione sono state arrestate anche sei donne, in seguito rilasciate. Abdus Salam, ufficiale di polizia di Lambhua, distretto di Sultanpur, ha affermato che erano stati informati di attività di conversione illegale condotte nella casa del pastore Achhe Lal, nel villaggio di Pakhrauli, di cui si occupa la polizia di Kotwali Dehat.

Gli arresti sono stati effettuati domenica 15 settembre dopo che la polizia ha fatto irruzione nella località di Sultanpur. Qui, secondo le accuse, gli accusati avrebbero adescato i poveri della comunità Dalit, con false promesse per poi convertirli al cristianesimo. “Abbiamo ricevuto informazioni sul fatto che la casa di Achhe Lal era coinvolta in attività di conversione non autorizzata con la scusa di pratiche di guarigione tradizionali. Dalle indagini è emerso che Kanhaiyalal, figlio di Chhotelal originario di Bhadiyan, Lambhua, era responsabile delle conversioni”, ha detto Abdus Salam

Parlando con AsiaNews, un pastore pentecostale che ha chiesto di non rilevare l’identità, ha commentato: “C’erano circa 60 persone che partecipavano alla preghiera domenicale. Era un culto domenicale e non c'era nulla di illegale, non c'è nulla di criminale nel pregare tra le mura private della propria casa”. Sarebbe stato un gruppo locale di vigilanti appartenenti a movimenti della destra nazionalista ad aver avvertito le autorità. “I pregiudizi amministrativi e le violenze illegali contro le minoranze stanno raggiungendo nuovi livelli nell'Uttar Pradesh. Attualmente circa 24 cristiani, per lo più pastori, languono nelle carceri a causa della loro fede”, ha spiegato.

Gli accusati sono stati identificati con i nomi di Achhe Lal, Rajiv Kumar, Mukesh e Subhash Kumar. L'ufficiale locale ha detto che tutti e quattro gli accusati sono stati successivamente portati in un tribunale locale e messi in custodia cautelare. Salam ha anche detto che sue altre due persone - Kanhaiyalal e Raju, che erano state precedentemente arrestate e ora poste anch’esse in custodia - sono in corso ulteriori indagini.

Il sacerdote cattolico p. Anand Mathew, che presta servizio a Varanasi da decenni, ha dichiarato ad AsiaNews: “Gli arresti sono ormai quasi un fatto quotidiano. Cosa c'è da commentare?". P. Mathew srigmatizza anche il silenzio di chi nella stessa Chiesa locale dice che "non è un problema nostro, ma loro; dividendo i cristiani tra noi e loro. È proprio il contrario di ciò che Gesù ha insegnato”.

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