Uttar Pradesh, cristiano rasato a zero e umiliato in strada per presunte conversioni forzate
L’uomo è stato prelevato con forza da una folla di 200 estremisti indù. È accusato di aver adescato tre uomini con il pretesto di partecipare ad un incontro di meditazione. La polizia ha aperto tre procedimenti, uno contro il cristiano e due contro gli estremisti. Leader cristiano. “Le accuse non reggono. Nessuna persona di buon senso avrebbe mai fatto quello che dicono. I cristiani rispettano sempre le leggi”.
Mumbai (AsiaNews) - Awdhesh Savita, un cristiano dell’Uttar Pradesh, è stato prelevato con la forza dalla propria abitazione da 200 estremisti indù inferociti, che lo accusavano di aver provato a convertire al cristianesimo tre persone. L’uomo è stato rasato a zero, addobbato con ghirlande di scarpe e portato per le strade del suo villaggio in sella ad un asino. Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), ha inviato un appello alla Commissione nazionale indiana per i diritti umani, chiedendo giustizia. Ad AsiaNews dice: “Il Gcic condanna con durezza l’umiliazione pubblica di questo giovane e il tentativo delle forze estremiste di destra di fomentare e incitare alla violenza e all’odio contro la comunità cristiana di minoranza”.
L’episodio è avvenuto il 29 gennaio scorso, ma è stato reso noto solo in questi giorni. Awdhesh è stato umiliato in pubblico da membri della sezione locale del Bajrang Dal, ala giovanile militante del Vishwa Hindu Parishad (Vhp, ultranazionalisti indù). La folla ha accerchiato la sua casa a Randar (nel distretto di Jalaun), lo ha costretto a uscire, ha rasato capelli, baffi e sopracciglia e poi lo ha condotto al quartier generale dell’organizzazione.
Quando la polizia è arrivata sul posto, gli estremisti si sono rifiutati di consegnare l’uomo. Solo dopo l’arrivo dei rinforzi, Awdhesh è stato trasferito alla stazione di polizia di Orai (capoluogo distrettuale).
Il presidente del Gcic riferisce che il cristiano è accusato di aver tentato di sedurre i fedeli indù. I membri del gruppo militante avrebbero riferito alla polizia che li ha adescati con il pretesto di partecipare ad un satsang [un raduno di indù che meditano insieme, di solito alla presenza di un guru – ndr].
Uno dei tre indù, Sangam Jatav, ha detto che Awdhesh li avrebbe anche costretti a consumare carne di vacca contro la loro volontà, e poi avrebbe gettato sul pavimento delle immagini di divinità indù e obbligati a calpestarle.
La polizia indaga sul fatto, e sta provando a ricostruire tutti i passaggi. Sharad Sachan, ispettore generale, ha riferito che sono state depositate tre denunce, di cui due a carico dei membri del Bajrang Dal.
Nella lettera del Gcic alla Commissione per i diritti umani, Sajan K George commenta: “Le accuse di presunta conversione forzata non convincono. Nessun cristiano di buon senso avrebbe mai potuto fare quello che dicono. Nessuno, anche se fanatico, sarebbe stato così stupido, a meno che non sia malato di mente”. “Voi giudici – dice in conclusione – appartenete all’organo costituzionale incaricato di garantire la protezione del popolo indiano. Il Gcic vi chiede di adottare le misure necessarie per salvaguardare gli interessi della comunità cristiana, innocente e sempre rispettosa della legge”.
07/02/2019 09:04