Una multa e 15 giorni di prigione per Alexei Navalny. Le critiche di Europa e Usa
Per Mosca molti giovani sono stati pagati per partecipare alle manifestazioni. Navalny: “Più di mille persone sono state arrestate ieri, ma è impossibile arrestare milioni”. Per Ue e Usa: un “affronto alla democrazia”.
Mosca (AsiaNews) – Alexei Navalny, avvocato e leader di un movimento anti corruzione e anti-Putin, è stato condannato a 15 giorni di prigione e al pagamento di una multa per aver organizzato due giorni fa delle manifestazioni non autorizzate, fra le più riuscite negli ultimi anni.
Il Cremlino ha bollato le manifestazioni come una “provocazione”, arrestando oltre mille persone che vi hanno partecipato. Gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno invece espresso preoccupazione per gli arresti, denunciandoli come un “affronto alla democrazia”.
Navalny è stato arrestato mentre cercava di raggiungere la manifestazione da lui indetta a Mosca. La Corte distrettuale della città lo ha condannato a una multa di 20mila rubli (circa 350 dollari Usa) e a scontare 15 giorni di prigione.
Navalny aveva spinto alle dimostrazioni dopo aver pubblicato un video che accusa il premier Dimitri Medvedev di corruzione. Il video è stato visitato da almeno 11 milioni di persone
Durante il processo di ieri, l’avvocato 40enne ha rivendicato la legalità dei raduni. “Le autorità sono accusate di rubare diversi milioni, ma rimangono in silenzio”, ha detto. “Più di mille persone sono state arrestate ieri, ma è impossibile arrestare milioni”.
Il portavoce del Cremlino ha definito la protesta “una provocazione e una menzogna” e afferma che a molti giovani era stata promessa una “ricompensa finanziaria” se vi partecipavano e si facevano arrestare.
“Sono contento – ha commentato Navalny – che sia nata nella nazione una generazione [di persone] che vogliono essere cittadini, che non sono paurosi”.
Per Mosca i fermati sono 500 e sono stati rilasciati; per alcune ong vi sono stati oltre mille arresti e di questi ancora 120 restano in carcere.
L’Unione europea ha chiesto alla Russia il rilascio dei dimostranti e ha espresso preoccupazione per il fatto che la polizia abbia “frenato l’esercizio delle basilari libertà di espressione, associazione e assemblea pacifica”.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa ha detto che la detenzione di “pacifici dimostranti, difensori dei diritti umani e giornalisti è un affronto al cuore dei valori democratici”.
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