Un religioso curdo “ricompare” dopo tre settimane, ma ha perso la memoria
Sul corpo ha evidenti segni di tortura, non parla e non riconosce neppure la moglie e il figlio. Era stato rapito con una automobile non identificata dopo critiche alla bocciatura da parte del Consiglio dei guardiani, di candidati alle elezioni.
Teheran (AsiaNews) – Non riconosce la moglie e il figlio, soffre di allucinazioni e dice soltanto “non mi picchiate”, “elettricità” e “no, no, no”, Ayub Ganji, un giovane religioso sunnita iraniano ricomparso a tre settimane dalla sua misteriosa sparizione. Sul corpo, segni di torture e di iniezioni.
Il trentenne religioso (nella foto) era stato preso da una vettura non identificata di fronte alla moschea di Ghaba, che egli guida, nella città di Sanandaj, nella regione curda dell’Iran. Nei suoi sermoni del venerdì aveva tra l’altro criticato la bocciatura da parte del Consiglio dei guardiani di moltissimi candidati alle elezioni per il rinnovo del Majlis (il Parlamento), previste per il 14 marzo. Ad annunciare la candidatura, in particolare erano stati 909 riformisti, ma ne sono stati ammessi 138, che concorreranno per 31 seggi, senza quindi alcuna possibilità di modificare l’assetto politico.
Al momento del suo “ritrovamento”, racconta Rooz, espressione della dissidenza iraniana, il religioso appariva scioccato e dimagrito. E’ stato portato all’interno della sua moschea, ma le sue condizioni hanno convinto a ricoverarlo in ospedale.
“Ganji – ha raccontato a Rooz un attivista per i diritti civili – dopo il suo ritorno non ha detto nulla, non riconosce i suoi parenti più stretti”. “Sul suo corpo ci sono segni di tortura e sui piedi quelli di due iniezioni. Anche se non è chiaro chi erano i suoi rapitori ed a cosa lo hanno sottoposto, sembra aver subito un totale lavaggio del cervello. Le sue condizioni fisiche generali non sono buone ed è previsto il suo trasferimento a Teheran per esami medici completi”.
Funzionari della sicurezza hanno negato con forza qualsiasi coinvolgimento nel rapimento del religioso, ma nessuno ha finora rivendicato quanto accaduto.
Vedi anche