Un ateo apprezza Giovanni Paolo II per i diritti umani e l’amore per il nemico
Papa Giovanni Paolo II, da ieri beato, è la vera icona del 20mo secolo per i difensori dei diritti umani. Egli ha lasciato al mondo due insegnamenti fondamentali: l’amore per il proprio nemico e il sacrificio personale. Papa Wojtyla è stato un uomo straordinario, che con la sua vita e il suo esempio ha cambiato in maniera radicale la diplomazia e il modo di percepire, difendere e promuovere i diritti umani.
Nel panorama della politica internazionale, per la prima volta nella storia Giovanni Paolo II ha parlato dei valori profondi di Cristo: amore, compassione, perdono e pace. Ricordo lo storico viaggio a Cuba, nel 1998. Con quella visita, il papa ha mostrato ai leader mondiali che nessun essere umano – anche se nemico – deve essere isolato, e che è possibile dialogare con un Paese dai principi e dalle ideologie diverse. La sua santità ha rafforzato la democrazia e l’importanza del pensiero della singola persona. Egli ha trasformato la diplomazia.
Giovanni Paolo II ha mostrato come la stessa povertà sia una violazione dei diritti umani, con la sua insita violenza strutturale. Tale violenza crea un sistema disumanizzante, che sminuisce il valore delle fasce più povere ed emarginate della società. Insieme a Madre Teresa, il papa ha affermato che ogni persona ha diritto alla dignità umana. E per noi difensori di tale dignità e di tali diritti, questo è l’insegnamento più grande che Giovanni Paolo II ci ha lasciato.
(Ha collaborato Nirmala Carvalho)
02/04/2006