"Umilianti" per l'Iran le proposte internazionali per risolvere la questione nucleare
Rafsanjani ha parlato di proposta inaccettabile ed il giorno prima il segretario della Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale ha minacciato un'uscita dell'Iran dal Trattato di non proliferazione.
Teheran (AsiaNews) E' "umiliante" il "pacchetto", cioè la proposta internazionale avanzata per risolvere la questione del combustibile nucleare iraniano dai cinque membri del Consiglio di sicurezza più la Germania ed essa getta le basi per spingere la Repubblica islamica ad uscire dal Trattato di non proliferazione. Sulla controversia nucleare che lo coinvolge l'Iran alza il tono, forse confidando che la preoccupazione per il conflitto in Libano spinga la comunità internazionale a non aggravare un'altra controversia.
In due giorni, ieri e giovedì, infatti, dall'Iran sono arrivate dichiarazioni decisamente dure. Ieri, nel corso della preghiera del venerdì a Teheran, Akbar Rafsanjani ha sostenuto che i "5+1" (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) "hanno incluso nella loro offerta qualche cosa sia per umiliare l'Iran, sia per rendere la proposta praticamente inaccettabile". "Essi ha spiegato domandano di sospendere prima l'arricchimento e di avviare in seguito dei negoziati". Ciò "vorrebbe dire una sottomissione da parte dell'Iran", che ha comunque annunciato una sua risposta ufficiale per il 22 agosto.
Il "pacchetto" comprende una serie di incentivi in campo economico e nucleare, ma è subordinato alla sospensione da parte iraniana del processo di arricchimento del combustibile nucleare, processo che fa sospettare la volontà di Teheran di dotarsi di armi atomiche.
Più minaccioso il tono del segretario della Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale, Aladdin Broujerdi, citato dall'agenzia Isna. Giovedì, egli ha criticato l'offerta avanzata dei cinque membri del Consiglio di sicurezza più la Germania. Broujerdi ha rivendicato all'Iran un comportamento che "in alcune aree supera ciò che è richiesto ad un membro dell'Agenzia per l'energia atomica" (Aiea) per sostenere che se i "5+1" prenderanno "decisioni sbagliate", saranno "preparate le fondamenta" per l'uscita dell'Iran dall'Aiea e da Trattato di non proliferazione.