Ucciso testimone chiave del massacro di Maguindanao
Manila (AsiaNews/Agenzie) – Continua a fare discutere l’omicidio di Suwaid Uphan, reo confesso killer del massacro di Maguindanao, considerato uno dei testimoni chiave nel processo contro i membri del clan Ampatuan, mandanti e autori della carneficina. L’uomo è stato ucciso da ignoti il 14 giugno scorso a Parang (Mindanao), ma la polizia ha confermato la notizia solo il 24. L’omicidio avviene a due mesi dalla morte di un parente di un altro testimone chiave del processo e secondo le autorità è una strategia degli Ampatuan per impedire nuove testimonianze. Intanto piovono le critiche sul Dipartimento di giustizia, accusato di non aver offerto a Uphan un’adeguata protezione.
Harry Roque, procuratore privato, afferma: “Possiamo dire che era il nostro più importante testimone. Ha partecipato al massacro e avrebbe potuto rivelare i nomi dei Killer davanti alla corte”. Roque dice che l’uccisione di Uphan rallenterà la conclusione del processo contro gli Ampatuan.
In marzo Uphan esce allo scoperto in un’intervista rilasciata all’agenzia Al Jazeera. All’emittente dice di essere uno dei 7 killer autori del massacro dei 57 sostenitori di Ismael “Toto” Magundadatu, rivale di Andal Ampatuan sr. per la poltrona di governatore della Regione autonoma di Mindanao (Armm). Oltre ad ammettere le sue responsabilità, Uphan rivela i nomi degli altri assassini, tra cui Datu Unsay Andal Ampatuan, figlio dell’ex governatore, a tutt’oggi sotto processo e considerato l’esecutore materiale di 41 dei 57 omicidi. In maggio Uphan decide di collaborare, deponendo al processo contro il clan Ampatuan. In questi giorni avrebbe dovuto incontrare i funzionari del dipartimento di giustizia per sottoporsi al programma di protezione testimoni.