Uccisa cameriera 16enne, 20mila persone bruciano l’hotel dove lavorava
La folla si è radunata davanti ad un hotel del Sichuan per protestare contro le dichiarazioni della direzione, secondo cui la ragazza era morta di overdose. Dopo l’incendio, la polizia indaga e ferma 2 presunti assassini. Vedi il video all'interno dell'articolo.
Dazhu (AsiaNews) – Una folla di oltre 20mila persone ha dato fuoco ad un albergo di lusso di Dazhu, nella provincia sud-occidentale del Sichuan, per protestare contro lo stupro e l’omicidio di una ragazza di 16 che vi lavorava come cameriera. Vedi il video dell'incendio girato con un telefonino qui.
La furia della folla è stata scatenata dalla direzione dell’hotel, che in un primo momento aveva impedito le indagini sulla vicenda ed aveva dichiarato che la ragazza era morta di overdose.
Yang Daili, che lavorava come hostess per il karaoke del Nest Business Hotel, è stata trovata morta in una stanza dell’albergo il 30 dicembre scorso. La direzione ha convocato la polizia per un’indagine, durata pochi minuti, che ha definito la ragazza “drogata” e “morta per una dose letale”.
Gli amici ed i compagni di scuola di Yang non hanno creduto alla versione ufficiale e si sono radunati davanti all’entrata dell’albergo il 17 gennaio scorso per chiedere di far luce sull’accaduto.
Nonostante il tono pacifico della protesta, l’albergo ha esposto un cartello in cui si dichiarava estraneo alla vicenda ed invitava le persone radunate lì ad andarsene prima dell’arrivo della polizia, chiamata per sgomberarli.
La folla ha iniziato a lanciare sassi contro l’edificio, a cui successivamente ha dato fuoco. Solo dopo questo episodio, il governo della provincia ha ordinato un’inchiesta sulla morte di Yang e sui possibili legami fra l’albergo e la polizia locale. Ieri, gli agenti hanno arrestato 2 sospettati, fra cui Liu Chikun, il presunto stupratore.
La notizia - diffusa oggi da Radio Free Asia - è rimbalzata su diversi blog cinesi: secondo un sito di Hong Kong, la giovane cameriera è stata drogata e successivamente violentata diverse volte dai clienti della sala karaoke con il tacito assenso della gestione dell’albergo.
Pechino non riesce a frenare le manifestazioni sociali, che spesso divengono scontri violenti con la polizia. Secondo Zhou Yongkang, ministro cinese della Pubblica sicurezza, esse sono in aumento: nel 1994 erano 10 mila; nel 2004 sono state oltre 74 mila. Nel 2005 sono avvenute in Cina oltre 87 mila proteste pubbliche.
Ogni giorno la Cina registra fra le 120 e le 230 manifestazioni, in prevalenza nelle zone rurali. Amministratori locali requisiscono terreni e li vendono a compagnie e industrie che vogliono dilatare le loro produzioni o attuare progetti faraonici. Gli abitanti defraudati delle terre e mal pagati non hanno altre vie che la protesta e spesso la violenza.
Negli ultimi mesi, inoltre, le proteste registrano una presenza popolare sempre maggiore e le manifestazioni anti-governative sono sempre più spesso di carattere violento.
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