Twitter sarà anche in arabo, ma per il Gran muftì saudita “è pieno di bugie”
Il social network annuncia che dalla primavera saranno utilizzabili anche lingue scritte da destra a sinistra, in particolare arabo, farsi, ebraico e urdu. Per il religioso i musulmani dovrebbero evitare di essere “fonte o approvvigionamento” di Twitter.
Ryiadh (AsiaNews) – Twitter annuncia che sta lavorando per introdurre dalla prossima primavera la possibilità di utilizzare l’arabo: la notizia è accolta dal gran muftì dell’Arabia Saudita con l’affermazione che Twitter “è pieno di bugie” ed è un mezzo col quale persone “emanano fatwa senza alcuna cognizione”.
L’annuncio di Twitter dice che sta lavorando per introdurre lingue scritte da destra verso sinistra, in particolare arabo, farsi, ebraico e urdu. Grazie al lavoro di più di 425mila volontari che offrono la loro opera al Centro traduzioni, i “cinguettii” possono essere utilizzati in 22 lingue e ci si prepara a rendere fruibili le quattro che si scrivono da destra.
La notizia non è piaciuta al Gran muftì dell’Arabia saudita. A quanto riferisce il panarabo Al Hayat, Abdul Aziz Al-Sheikh nel suo sermone di venerdì, a Ryiadh, ha detto che i musulmani dovrebbero evitare di essere “fonte o approvvigionamento” di Twitter.
Ciò perché si tratta di un luogo nel quale “le persone sono invitate a lanciarsi accuse e a mentire in modo che dà fama a qualcuno”. Ha aggiunto che invece di seguire siti di tale genere, le persone dovrebbero guardare a quelli “positivi”, che riguardano la scienza, gli affari e la religione.
L’annuncio di Twitter dice che sta lavorando per introdurre lingue scritte da destra verso sinistra, in particolare arabo, farsi, ebraico e urdu. Grazie al lavoro di più di 425mila volontari che offrono la loro opera al Centro traduzioni, i “cinguettii” possono essere utilizzati in 22 lingue e ci si prepara a rendere fruibili le quattro che si scrivono da destra.
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Ciò perché si tratta di un luogo nel quale “le persone sono invitate a lanciarsi accuse e a mentire in modo che dà fama a qualcuno”. Ha aggiunto che invece di seguire siti di tale genere, le persone dovrebbero guardare a quelli “positivi”, che riguardano la scienza, gli affari e la religione.
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