Tutto pronto per accogliere il Vietnam come 150° membro del Wto
Le trattative sono durate dieci anni. Il Paese si è sottoposto a una marcia forzata per adeguare la legislazione, ma i diritti umani sono ancora fragili.
Hanoi (AsiaNews/Agenzie) Il Vietnam sta per essere accolto come 150° membro dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Gli stati membri dell'organizzazione sono ormai tutti a favore della sua entrata dopo i grandi cambiamenti strutturali a cui il Paese si è sottoposto negli ultimi anni. Proprio oggi si aspetta il voto finale, dopo 10 anni di trattative.
L'accettazione permetterà al Vietnam di vedersi aperti i mercati internazionali, anche se in cambio esso dovrà aprire il suo, riducendo le tasse di importazione su molti prodotti. Il Vietnam è secondo solo alla Cina per la crescita annua della sua economia (nel 2006 sarà del 7,8%).
L'entrata piena nel Wto avverrà verso la fine dell'anno: dopo la votazione a Ginevra, è necessaria la ratifica del parlamento di Hanoi.
Per essere parte dell'organizzazione internazionale, negli ultimi anni il Vietnam ha varato una serie di leggi per rendere il suo diritto commerciale compatibile con le regole internazionali: leggi su imprese, tassazioni, cambi di valuta, investimenti, turismo, ferrovie, proprietà intellettuali, educazione, farmaci.
Per rendersi ancora più accettabile, Hanoi ha anche fatto qualche passo nelle libertà religiose e civili, liberando alcuni dissidenti e personalità buddiste e cristiane. Ma per molti vietnamiti questi cambiamenti sono solo una facciata e concessioni, più che veri e propri cambiamenti nel diritto.
Gli investitori stranieri sperano che con l'entrata del Vietnam nel Wto, si dia più spazio per loro al mercato interno, ma industrie strategiche come quella petrolifera e i cantieri navali - rimangono ancora sotto il controllo dello stato.
Per i vietnamiti si prevede un incremento delle esportazioni di prodotti tessili e agricoli, soprattutto pepe, riso e caffè.
Secondo dati Onu, le riforme economiche in Vietnam hanno fatto scendere la povertà dal 58% (nel 1993) al 24% (nel 2004).
22/02/2006