Turchia, decine di manifestanti arrestati nella Giornata della pace
Attivisti e partiti hanno promosso marce in diverse città del Paese. Le Forze di sicurezza sono intervenute in modo duro. Ong parlano di “attacco arbitrario e illegale”. Una giornalista denuncia “molestie” da parte di agenti in borghese. Il presidente Erdogan contro gli insegnanti in piazza, sono “vandali”.
Istanbul (AsiaNews) - Decine di arresti da parte forze di sicurezza hanno caratterizzato la Giornata della pace che si è celebrata ieri in Turchia, con marce ed eventi promossi da partiti e organizzazioni attiviste in numerose città fra cui Istanbul, Ankara e Diyarbakır. Intanto il presidente Recep Tayyip Erdogan torna ad attaccare la categoria degli insegnanti - già in passato protagonisti di scioperi e proteste - bollandoli come “vandali” per aver partecipato a una manifestazione di piazza nella capitale, che si è conclusa con una violenta reazione della polizia.
Ieri centinaia di persone si sono radunate a Kadıköy, area residenziale della sponda asiatica di Istanbul, in risposta a un evento promosso dalle forze sindacali, pacifiste e democratiche. Gli agenti hanno circondato l’area e impedito la marcia, innescando la protesta dei presenti che hanno cercato di forzare il blocco. A quel punto la polizia ha usato spray al peperoncino compiendo decine di arresti, fra cui tre esponenti delle “Madri per la pace”.
Commentando l’intervento delle Forze dell’ordine, la Freedom for Lawyers Association (Öhd) riferisce che almeno un centinaio di persone sono state arrestate in quello che definiscono “attacco arbitrario e illegale”. Nel mirino della polizia anche i cronisti presenti per raccontare gli eventi legati alla Giornata della pace, con una giornalista che lamentava di essere stata sessualmente molestata da un agente in borghese. “Mi è stato impedito - accusa Tuğçe Yılmaz, di Bianet - di seguire gli eventi come i miei colleghi, e sono stata aggredita fisicamente da un agente di polizia”.
Il Partito democratico dei popoli (Hdp) ha organizzato raduni e marce nelle province a maggioranza curda di Van e Şırnak, con i suoi co-presidenti che hanno tenuto discorsi alle migliaia di persone presenti. Mithat Sancar, che ha presenziato all’evento di Silopi (Şırnak) ha detto alla folla: “Le persone che in Turchia e in qualunque altra parte del mondo aspirino a giustizia e democrazia devono opporsi alle guerre. Dobbiamo creare la più vasta alleanza contro la guerra”. Criticando le attività militari transfrontaliere turche in Siria e nel Kurdistan iracheno, Sancar ha osservato: “Si stanno preparando per la guerra contro quanti vivono oltre il confine, in particolare il popolo curdo. E nel Kurdistan meridionale continuano le politiche di invasione”.
Intanto gli insegnanti sono diventati l’ultima categoria professionale ad attirare le ire del presidente Erdogan, all’indomani della protesta ad Ankara macchiata da violenze legate al duro intervento della polizia. Rispondendo ieri alle richieste degli insegnanti di boicottare gli esami professionali, che dovrebbero essere introdotti a novembre, Erdogan ha descritto la mossa come un “tentativo malizioso di usare i nostri insegnanti come elemento politico”. I sindacati dei docenti e il principale leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu hanno lanciato una campagna per il boicottaggio, sottolineando che non sono necessari e costituiscono un onere aggiuntivo per il personale.
“Sei un architetto dell’istruzione o sei uno di quelli che vanno in giro a fare i vandali?” ha chiesto Erdogan ad un gruppo di professori, durante una cerimonia di inserimento in ruolo ad Ankara. “Abbiamo bisogno di insegnanti - ha aggiunto - che si mescolino con i nostri figli, non con quelli che vagano per vie e le strade”. La parola “vandali” ha una risonanza politica significativa, essendo stata usata da Erdogan in passato per descrivere quanti hanno preso parte alle proteste antigovernative a Gezi Park nel 2013. Il presidente e i suoi sostenitori ora applicano il termine nei confronti di chiunque partecipi a manifestazioni, a prescindere dalla natura dell’evento.