Tsang Yok-sing: le pressioni di Pechino rafforzano la resistenza
L’ex presidente del Legco, filo-cinese, ha commentato un intervento delle autorità della madrepatria, per le quali il fronte democratico è “un virus politico da debellare”. Il quadro politico è polarizzato. Scontri nel Parlamento sulla presidenza dell’House Committee. 171 insegnanti accusati di cattiva condotta: hanno appoggiato le proteste. In aprile arrestate 25 personalità pro-democrazia.
Hong Kong (AsiaNews) – “Più le autorità di Pechino stringono la presa su Hong Kong, più crescerà la resistenza delle forze democratiche che criticano le ingerenze della madrepatria negli affari cittadini”. È quanto dichiara oggi in un’intervista Tsang Yok-sing, ex presidente del Legco, il Parlamento cittadino, e fondatore del partito pro-Pechino Dab.
Il commento di Tsang arriva dopo che, nei giorni scorsi, l’Ufficio cinese per gli affari di Hong Kong e Macao aveva definito il movimento per la democrazia un “virus politico da debellare”. Tsang invoca il dialogo tra le autorità e i gruppi democratici, ricordando che in democrazia la maggioranza deve governare nel rispetto dei diritti della minoranza. Solo in questo modo il principio “un Paese, due sistemi” – su cui si fonda l’autonomia di Hong Kong rispetto alla Cina – potrà tornare a funzionare.
L’intervento di Tsang è andato in onda mentre il fronte pro-Pechino e le forze democratiche nel Legco si scontravano – anche fisicamente – sulla nomina del nuovo presidente dell’House Committee, che sovrintende i lavori parlamentari. L’House Committee è formalmente senza guida dallo scorso ottobre, da quando il vice presidente Dennis Kwok, un esponente democratico, ha preso il posto di Starry Lee, della maggioranza governativa. Lee ha dovuto rinunciare all’incarico per potersi candidare a un nuovo mandato parlamentare.
Pechino ha accusato Kwok di sabotare i lavori del comitato e impedire l’elezione di un nuovo presidente. Secondo Connie Fung, consigliere legale del Legco, l’House Committee può riprendere la propria attività sotto la direzione di Lee anche senza un voto per la nomina. I deputati democratici si sono opposti alla decisione: per loro, Kwok rimane a capo dell’organismo.
La lotta all’interno del Legco è un riflesso delle grandi divisioni nella società di Hong Kong. I democratici denunciano la volontà di Pechino di limitare sempre più l’autonomia politica ed economica di cui la città dovrebbe godere fino al 2047. Per tale motivo, centinaia di migliaia di dimostranti pro-democrazia sono scesi in strada nei mesi scorsi per protestare contro le interferenze cinesi.
Tra loro anche 171 insegnanti, che poi sono stati accusati di cattiva condotta per il loro sostegno alle manifestazioni. Le autorità scolastiche hanno informato ieri il Parlamento che ai docenti è contestato l’uso di materiale “inappropriato” durante le lezioni, come di aver fatto affermazioni discriminatorie e che incitano all’odio. Alcuni di loro rischiano anche un’indagine penale. A 39 insegnanti sono state recapitate lettere di censura; in quattro hanno ricevuto un’ammonizione. Tutti rischiano di perdere l’abilitazione all’insegnamento.
Per il fronte democratico si tratta di vera e propria censura politica, una violazione della libertà di parola e dei diritti personali dei docenti. Il fronte anti-governativo aveva subito un duro colpo già il 18 aprile, con l’arresto di 25 personalità, accusate dalla polizia di aver “organizzato e partecipato ad assemblee illegali” nei mesi scorsi.
06/01/2021 10:59