Trump: Gaza agli Stati Uniti per farne la 'riviera del Medio Oriente'
Le notizie di oggi: la Camera filippina ha votato a larga maggioranza l'impeachment della vice-presidente Sara Duterte. Delhi al voto per il rinnovo dell'Assemblea legislativa della capitale. Nella guerra dei dazi bloccati anche i pacchi in arrivo negli Usa da Cina e Hong Kong. Proteste a Erevan contro l'aumento delle tariffe dei trasporti pubblici.
STATI UNITI-GAZA-ISRAELE
Donald Trump ha dichiarato di volere che gli Stati Uniti “prendano il controllo” di Gaza, assumendo una “posizione di proprietà a lungo termine” e trasformandola nella “Riviera del Medio Oriente”. Lo ha detto ieri sera, nella conferenza stampa al termine dell’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca, aggiungendo che i palestinesi dovranno essere reinsediati lontano da Gaza, “in aree in cui i leader attualmente dicono di no”. Egitto e Giordania si erano già detti nei giorni scorsi contrari a questa ipotesi, ritenuta inaccettabile da tutti in Palestina e pericolosa anche per gli equilibri interni dei due Paesi. In un discorso molto schiacciato sulle posizioni di Netanyahu, Trump ha anche detto che la nascita di uno Stato palestinese non sarebbe una precondizione per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e l’Arabia Saudita, affermazione opposta a quanto finora dichiarato da Riyad.
FILIPPINE
La Camera dei Rappresentanti delle Filippine ha votato oggi a favore dell’impeachment della vicepresidente Sara Duterte, ponendo le basi per l’apertura del processo al Senato che potrebbe portare alla sua interdizione dai pubblici uffici. Un totale di 215 deputati, più dei due terzi dei 306 membri della Camera, hanno appoggiato la risoluzione. La mossa di oggi è un nuovo capitolo della saga politica tra la famiglia del presidente Marcos e i Duterte, con le due più alte cariche del Paese ai ferri corti dopo aver stretto un’apparentemente fortissima alleanza nelle elezioni di tre anni fa.
INDIA
A Delhi è in corso oggi il voto per l’Assemblea legislativa della capitale, un test politico molto importante per tutto il Paese. Il Bjp, il partito nazionalista del premier Narendra Modi, punta a conquistare il governo locale dominato da alcuni anni dall’AAP, il partito del leader populista Arvind Kejriwal che qui ha la sua roccaforte ma che è stato indebolito negli ultimi mesi dalle inchieste giudiziarie. Alle urne sono attesi più di 15 milioni di elettori; i risultati verranno annunciati l’8 febbraio.
CINA-STATI UNITI
Il Servizio postale statunitense (USPS) ha dichiarato di aver interrotto fino a nuovo avviso l'accettazione di pacchi provenienti dalla Cina continentale e da Hong Kong. Le lettere non saranno invece interessate dalla sospensione, che è legata alla guerra sui dazi: una scappatoia consentiva finora di spedire negli Stati Uniti piccoli pacchi del valore fino a 800 dollari senza pagare tasse o imposte.
THAILANDIA-MYANMAR
La Thailandia ha interrotto la fornitura di elettricità transfrontaliera a cinque località del Myanmar, nel tentativo di eliminare i centri per le truffe online. Spuntati come funghi nelle terre di confine senza legge del Myanmar, questi centri sono gestiti da bande criminali con personale cinese vittima di traffico di esseri umani e costretto a lavorare truffando i propri connazionali in un'industria che, secondo gli analisti, vale miliardi di dollari.
RUSSIA
Il demografo Aleksej Rakša, come riporta The Moscow Times, ha accusato l’istituto russo di statistica Rosstat di mentire sui tempi di diminuzione della popolazione della Russia, e il numero reale degli abitanti sarebbe di 6 milioni inferiore a quello dichiarato di 146 milioni, calcolando le proporzioni delle nascite e delle morti e il calo delle nuove nazionalità.
ARMENIA
Sono in corso già da tre giorni delle proteste a Erevan, contro l’aumento delle tariffe dei trasporti, per cui molti passeggeri salgono senza pagare, altri mettono simbolicamente 100 dram (25 centesimi di euro, la vecchia tariffa). Suscita reazioni in particolare l’aumento della metropolitana, senza che siano stati fatti lavori di miglioramento delle linee, e le proteste sono sostenute dall’ex-sindaco Ajk Marutyan e da alcuni membri del Consiglio degli anziani.