Trump vende 1,42 miliardi di dollari in armi a Taiwan. L'ira di Pechino

Cresce la tensione fra il presidente Usa e Xi Jinping ad una settimana dall’incontro del G20 di Amburgo. Gli Usa stanno facendo pressione sulla Cina per l’isolamento della Corea del Nord. Invece Pechino lavora all’isolamento diplomatico di Taiwan. Gli Stati Uniti vendono armi a Taipei dal 1979. L’ultimo contratto è stato firmato da Barack Obama nel 2015.

Washington (AsiaNews/Agenzie) – Gli Usa rafforzano la collaborazione per la difesa di Taiwan suscitando la reazione irata della Cina. Pechino ha condannato l'ultimo accordo sugli armamenti tra gli Stati Uniti e Taiwan annunciato ieri e si riserva il diritto per ulteriori azioni. Lo ha dichiarato Cui Tiankai, ambasciatore cinese a Washington. "Abbiamo espresso - ha detto al quotidiano South China Morning Post - una forte opposizione agli Stati Uniti e ci riserveremo il nostro diritto di intraprendere ulteriori azioni". L'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha approvato la vendita di 16 sistemi missilistici di difesa aerea a Taiwan come parte di un contratto di armi da 1,42 miliardi di dollari.

L’annuncio è arrivato ad una settimana dal futuro incontro del presidente cinese Xi Jinping con Trump fissato a margine del vertice del G20 ad Amburgo in Germania. Il Congresso degli Stati Uniti era stato informato della vendita. La portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert ha detto che questo atto è coerente con il Taiwan Relations Act, che prevede la capacità per Taipei di mantenere un sufficiente livello di autodifesa.

L'annuncio della vendita delle armi è arrivato dopo che il comitato dei servizi armati del Senato americano ha approvato un disegno di legge che permette l’accesso delle forze navali statunitensi ai porti di Taiwan, anch’esso parte integrante di una strategia di legittima difesa. La mossa che ha provocato la forte reazione cinese. "Siamo fortemente preoccupati e fermamente contrari alla proposta approvata", ha dichiarato il portavoce del ministro degli esteri Lu Kang. "La questione di Taiwan riguarda la sovranità e l'integrità territoriale della Cina e appartiene soltanto agli affari interni della Cina", ha aggiunto Lu. "Invitiamo gli Stati Uniti ad onorare il suo impegno sulla questione di Taiwan, fermare immediatamente i contatti militari e le vendite di armi a Taiwan ed evitare di danneggiare la relazione bilaterale e la cooperazione bilaterale in una vasta gamma di settori fra Usa e Cina".

L’ultimo contratto per la vendita di armi statunitensi a Taiwan era stato approvato da Barack Obama nel dicembre del 2015. Gli Usa vendono armi a Taiwan dal 1979 anno in cui con la presidenza di Jimmy Carter è stato firmato il Taiwan Relations Act. L'accordo prevede che gli Stati Uniti vadano in soccorso militare di Taiwan se l'isola è minacciata.

Il potenziamento degli aiuti militari avviene proprio mentre Pechino sta cercando l’isolamento internazionale di Taiwan con particolare determinazione. Tanto che soltanto 20 Stati nel mondo ne riconoscono l’indipendenza, dopo che anche Panama proprio nei giorni scorsi ha interrotto le proprie relazione diplomatiche avendo stretto rapporti commerciali più consistenti con la Cina.

Sullo sfondo di questa vicenda c’è l’emergenza nordcoreana. Gli Usa stanno facendo pressione sulla Cina in qualità di principale partner diplomatico di Pyongyang per ottenere l'isolamento della Corea del Nord. Pechino non tollera le ingerenze americane con particolare riferimento al sistema antimissilistico Thaad che gli Usa stanno realizzando nella Corea del Sud in grado di tenere sotto controllo anche parte del territorio cinese.