Trump cancella i finanziamenti per i palestinesi. Netanyahu applaude, esercito e attivisti temono conseguenze
Gli Usa accusano l’Unrwa di “perpetuare il conflitto” impedendo l’assorbimento dei profughi. L’agenzia sostiene 5,4 milioni di persone. A Gaza il 70% dipende dagli aiuti. Rischio umanitario e di instabilità anche per Giordania e Libano. Portavoce Unrwa respinge accuse: il mandato ce lo dà l’Assemblea, le parti hanno fallito a trovare un accordo di pace per i profughi.
New York (AsiaNews) – Gli Stati Uniti non finanzieranno più l’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei profughi palestinesi. All'inizio dell'anno, il contributo americano era già sceso dalla cifra annuale di 350 milioni di dollari, a 60 milioni. L’annuncio del Dipartimento di Stato dello scorso 30 agosto ha provocato numerose reazioni: dal plauso del premier israeliano Benjamin Netanyahu alle preoccupazioni dell’Unione Europea, degli attivisti e dell’esercito israeliano.
Secondo alcuni analisti, la mossa è diretta contro il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, che sin dall’apertura dell’ambasciata americana a Gerusalemme si rifiuta di dialogare con Washington.
L’Unrwa, fondata nel 1950, sostiene circa 5,4 milioni i palestinesi sparsi nei Territori, a Gaza, in Libano, Siria e Giordania, attraverso scuole, ospedali, e aiuti alimentari. Secondo gli Stati Uniti l’agenzia “perpetua il conflitto” e lo status di rifugiato dei palestinesi. Lodata del premier Netanyahu, la decisione incontra tuttavia dissenso in Israele.
“Mentre Netanyahu sta accogliendo i tagli con favore – commenta Adam Keller, portavoce di Gush Shalom – è risaputo che l’esercito israeliano e le forze di sicurezza siano contrari. L’esercito ha cercato di convincere Netanyahu a fermare tutto questo, perché sarebbe un disastro”. Per l’attivista israeliano, il rischio non è solo per Gaza: “Potrebbe creare instabilità anche in Libano e Giordania. Nessuno sano di mente vorrebbe instabilità in Giordania. Credo sia la decisione più stupida e irresponsabile possibile. Trump può smettere di lavorare al ‘patto del secolo’, perché nessuno gli darebbe più credito come mediatore”. Ora, afferma Keller, l’Unione Europea dovrebbe giocare un ruolo più incisivo in Medio oriente e a riempire il vuoto economico lasciato dagli Stati Uniti.
“Temo – commenta Ran Goldstein, direttore di Physicians for Human Rights – che ci saranno conseguenze umanitarie, considerando che il 70% della popolazione di Gaza sono profughi e che i loro servizi sanitari sono per lo più gestiti dall’Unrwa. La situazione a Gaza è già al collasso, non ho idea di come i civili potranno sopportare una condizione ancora peggiore. L’effetto dei tagli è già percepibile: la sporcizia dalle strade di Gaza viene di rado raccolta e lo staff è stato licenziato”.
Combatants for Peace, ong che include arabi ed ebrei, condanna la decisione. “Gli aiuti umanitari – spiega il portavoce Ghassan Bannoura – non dovrebbero mai essere soggetti ad alcuno scopo politico. L’Unrwa gioca un ruolo vitale per l’istruzione, la salute e il lavoro dei profughi palestinesi, finché la loro situazione non si risolve, in accordo alla risoluzione Onu. Qualsiasi taglio agli aiuti potrebbe portare a risultati catastrofici, a violenza e non porterà alla pace”.
Christopher Gunness, portavoce dell’Unrwa, respinge l’accusa di “perpetuare il conflitto”, affermando che le parti coinvolte hanno fallito a raggiungere un accordo di pace che risolvesse il problema dei profughi. “Non si può cancellare la storia di 5,4 milioni di persone, rifugiati palestinesi, un popolo protetto dall’Onu. Stiamo parlando di esseri umani reali con un’umanità e una dignità che vanno rispettate. [Essi] languono da 70 anni, molti in campi profughi squallidi”. Gunness aggiunge che il mandato dell’agenzia è assegnato dall’Assemblea delle Nazioni Unite. “Per essere chiari – conclude Gunness – nessuno Stato membro dell’Assemblea può cambiare il nostro mandato in modo unilaterale. Ci sono quasi 200 membri e la maggioranza ha votato per rinnovarlo – 167 in favore e uno contrario. Quindi, a dispetto del taglio dei fondi dell’amministrazione Trump, il nostro mandato non cambia e il nostro impegno per esso non si riduce”.
25/09/2018 11:11