Tripura, cristiano decapitato per non essersi convertito all'induismo
Mumbai (AsiaNews/Agenzie) - Un cristiano di 35 anni è stato decapitato per essersi rifiutato a convertirsi all'induismo. La notizia è stata riportata da molti media indiani, i quali hanno rivelato che l'uomo, Tapas Bin, è stato ucciso dal suo stesso suocero.
Il fatto di sangue è avvenuto nel villaggio di Teliamura (West Tripura), nella zona nord-orientale del Paese.
Il corpo di Tapas Bin è stato trovato alcuni giorni fa in un ruscello.
Secondo la ricostruzione della polizia, tre anni fa Bin aveva sposato la figlia di Gobinda Lamatiya, 55, seguace della religione locale. Il giovane cristiano era stato insegnante della figlia, Jentuly e avevano un bambino di un anno.
Fin dal matrimonio, Gobinda ha esercitato pressioni su Bin perché abbandonasse la fede cristiana e partecipasse alla religione del villaggio. Ma Bin ha sempre rifiutato.
Con l'aiuto di Khrishapada Jamatiya, un ojha (sciamano) , Gobinda ha architettato l'uccisione e la sparizione del corpo.
La polizia ha arrestato lo sciamano 42enne, ma non è riuscita per ora a ritrovare le tracce si Gobinda, un impiegato governativo del dipartimento di scienze e tecnologia. Khrishnapada ha confessato il crimine, dando una dettagliata ricostruzione dell'uccisione. Prima dell'assassinio, Gobinda e Khrishapada avevano eseguito una puja, la preghiera rituale.
Jentuly, la moglie del defunto, ha dichiarato alla polizia che suo padre non riconosceva il matrimonio e continuava a esigere la conversione di Bin. "mio padre - ha aggiunto - potrebbe anche uccidere me e mio figlio".
06/09/2012