Trincomalee, moria di pesci per un'eccessiva concentrazione di alghe
Il fenomeno, già registrato altrove, è accaduto per la prima volta nella città portuale dove sfocia il fiume Mahaweli. La specie colpita è l'odonus niger, trovata in decomposizione nelle baie poco profonde. Dott. Sujeewa Athukoorala: "Carenza di ossigeno e ostruzione delle branchie". Gli studiosi: proliferazione di alghe favorita da "luce solare, acqua calda, anidride carbonica e fertilizzanti".
Trincomalee (AsiaNews) - Un odore nauseante ha invaso Trincomalee, città portuale e località turistica, centro della cultura di lingua tamil, situata sulla costa nord-orientale dello Sri Lanka. A provocarla la presenza di migliaia di pesci in decomposizione che sono stati portati a riva e hanno galleggiato nelle baie poco profonde. È accaduto tra il 29 ottobre e l'1novembre, in coincidenza con la settimana di Halloween, scatenando voci su improbabili eventi soprannaturali tra turisti e residenti. La specie colpita era soprattutto il pesce balestra dai denti rossi (odonus niger), così chiamato per i suoi caratteristici denti rossi visibili quando la bocca è chiusa.
Secondo il dott. Sujeewa Athukoorala, scienziato della National Aquatic Resources Research and Development Agency (NARA) di Colombo, “le immagini satellitari del periodo interessato indicano una fioritura algale ad alta densità nelle acque di Trincomalee”. Il fenomeno, che si riconosce dal mutamento di colore dell’acqua, “ha probabilmente causato una carenza di ossigeno nell'habitat del pesce, poiché le alghe dense possono ostruire le branchie del pesce balestra, compromettendone la respirazione. Quindi, la combinazione di scarso ossigeno e ostruzione delle branchie potrebbe aver portato alla morte di massa del pesce balestra”.
Gli studiosi Nishantha Adikari e Anuradha Dissanayake hanno informato AsiaNews che “lo Sri Lanka ha subito forti piogge per tutto il mese di ottobre e il fiume Mahaweli (il fiume più lungo del Paese, ndr), che sfocia nel mare a Trincomalee, avrebbe portato grandi volumi di acqua dolce e nutrienti nell'ambiente marino”. Durante le piogge torrenziali, l'eccesso di sostanze nutritive viene trasportato in mare e potrebbe innescare fioriture algali. “Gli studi hanno rivelato che le cause maggiori che causano una fioritura di alghe sono quattro: luce solare, acqua calda, anidride carbonica e fertilizzanti. Quando questi quattro fattori sono ai livelli consoni, le alghe hanno la capacità di raddoppiare la loro massa ogni sei ore”.
Una volta che la quantità di nutrienti è elevata, si raggiunge un livello nocivo di crescita delle alghe e, a questo punto, i pesci presenti nell'acqua non riescono a trovare il loro cibo abituale e le piante del fondale iniziano a morire a causa della mancanza di luce solare che provoca la formazione di spessi tappeti galleggianti di alghe in decomposizione sulla superficie, danneggiando ulteriormente l'ecosistema. A questo punto, l'acqua si impoverisce di ossigeno e diventa una “zona morta” che uccide i pesci e la maggior parte degli altri organismi. “Quando le alghe si decompongono, il fosforo viene rilasciato nell'acqua e scorre a valle dove può innescare altre fioriture di alghe. Alla fine, il fosforo raggiunge le zone umide costiere. Circa il 90% della vita nell'oceano dipende da una zona umida costiera”, spiegano Nishantha e Anuradha.
Secondo gli ambientalisti Joseph Aruliah e Stephen Ravichandrarajah, residenti a Trincomalee, “una situazione simile si è verificata alle Maldive: diversi i casi di pesci morti che in gran numero si sono arenati sulle coste degli atolli settentrionali nel settembre 2023”. Ma questa è la prima volta che un simile incidente si verifica a Trincomalee e quindi "è necessario che la NARA conduca uno studio di ricerca a lungo temrine per accertarne la causa".
“Occasionalmente, anche in India si osservano casi di moria di pesci. Nella maggior parte dei casi, ciò avviene a causa di complicazioni dovute alle alte temperature”. Nella maggior parte di questi casi, una combinazione di cause naturali e non naturali ha innescato un recente aumento delle morti di pesci e, il più delle volte, i pesci erano in uno stato di puro esaurimento fisico, che alla fine li ha portati alla morte. “Recenti ricerche indicano che l'aumento della moria di pesci è il risultato di numerosi fattori, tra cui la riduzione della purezza e della qualità delle acque. Gli studi hanno anche elencato l'India, la Cina, il Kenya e gli Stati Uniti come Paesi che hanno registrato un'impennata della moria di pesci”, concludono.
20/03/2019 12:34
24/03/2018 09:32