Traffico di esseri umani in Asia: si mobilitano le donne di diverse religioni
Per la prima volta il ruolo delle donne è evidenziato come chiave per impedire il traffico dei nuovi schiavi. Sono quasi 45 milioni le vittime della tratta in tutto il mondo, di cui quasi due terzi provenienti dall'Asia. Per Sr. Cecilian Espenilla di Talitha Kum, un'organizzazione di donne cattoliche, la schiavitù moderna è contraria a tutte le tradizioni religiose, è un crimine contro l'umanità ed è una grave offesa contro Dio.
Manila (AsiaNews) - La Conferenza Asiatica delle Religioni per la Pace (Arcp) ha organizzato la Conferenza internazionale delle donne contro la schiavitù, presso l'università di Santo Tomas, a Sampaloc (Manila) dal 20 al 22 luglio 2017, come contributo alla celebrazione mondiale della Giornata Mondiale delle Nazioni Unite contro la tratta delle persone.
Per la prima volta il ruolo delle donne nelle varie tradizioni religiose è stato evidenziato come chiave per rilanciare i valori familiari e, di conseguenza, per impedire il traffico di donne e bambini. Nel corso dei lavori, le rappresentanti delle varie comunità religiose e delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno affrontato gli effetti disumanizzanti della moderna schiavitù.
I partecipanti hanno constatato il numero crescente di donne e bambini fatti oggetto del traffico di esseri umani. L'indice globale di schiavitù 2016 (Gsi) rivela che sono quasi 45 milioni le vittime della tratta di esseri umani in tutto il mondo, di cui quasi due terzi provenienti dall'Asia. Per la loro vulnerabilità vengono sfruttati nel lavoro in nero, nella prostituzione e come bambini soldati.
"Siamo consapevoli che il progresso della tecnologia, il processo della globalizzazione e il crescente divario economico tra i paesi ricchi e poveri hanno esacerbato la domanda di offerta di questa schiavitù moderna", ha dichiarato Lilian Sison, segretario generale dell’associazione Religioni per la Pace delle Filippine, organizzatrice dell’evento.
"La schiavitù moderna è una delle industrie globali più redditizie”, ha aggiunto. Mentre il dramma è rappresentato “dai genitori, dalle madri, dai nonni e dai parenti” dei nuovi schiavi “che cadono in preda del richiamo del guadagno economico, a causa della loro povertà, diventando così complici degli abusi commessi ai propri figli e familiari”. Quindi, è la casa “la prima linea” in cui si combatte “contro gli abusi abominevoli a donne e bambini", ha concluso.
Le delegate hanno denunciato un sistema giudiziario troppo debole e inefficace su questi temi in Asia. Hanno deciso di ritrovarsi ogni anno, il 30 luglio, per osservare la Giornata Mondiale delle Nazioni Unite contro la tratta delle persone. Si sono impegnate a sostenere la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale (2000), il protocollo di Palermo e tutti gli altri strumenti internazionali riguardanti la tratta di persone.
Sr. Cecilian Espenilla, che lavora con Talitha Kum, un'organizzazione di donne cattoliche contro la tratta di persone nelle Filippine, istituita dall'Unione Internazionale dei Superiori Generali (UISG) nel 2009, ha affermato: "Dichiariamo che la schiavitù moderna è contraria agli insegnamenti e ai valori di tutte le tradizioni religiose. La schiavitù moderna è un crimine contro l'umanità e una grave offesa contro Dio”.
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