Torna sul mercato indiano il popolare videogame Pubg
In settembre era stato bandito per motivi di sicurezza nazionale. La società sudcoreana proprietaria del gioco da battaglia ha ritirato la licenza di distribuzione in India alla cinese Tencent. L’app per smartphone ha più di 70 milioni di utenti nel mondo. Psicologi indiani: È pericolosa, dà dipendenza, soprattutto tra i giovani.
New Delhi (AsiaNews) – Il popolare videogame Pubg fa ritorno in India. Lo ha annunciato ieri Pubg Corporation, la società sudcoreana proprietaria del gioco online da battaglia. Per motivi di sicurezza nazionale, lo scorso 2 settembre il governo lo aveva bandito insieme ad altre 117 applicazioni cinesi per smartphone: esso era infatti commercializzato in India dal colosso cinese Tencent.
Secondo diversi osservatori, il bando era legato alle crescenti tensioni con la Cina lungo il confine himalayano. Per superare il divieto imposto da Delhi, Pubg Corporation ha interrotto la collaborazione con Tencent, che non avrà più i diritti di distribuzione del videogioco in territorio indiano.
Pubg ha quasi 70 milioni di utenti in tutto il mondo: 36,3 milioni solo India, la metà dei quali vi accede giornalmente. Per i suoi detrattori, l’applicazione crea una pericolosa dipendenza, soprattutto fra i più giovani. Essa provocherebbe comportamenti violenti, disturbi fisici e mentali, problemi di sonno e studio, e alienazione sociale.
Secondo resoconti di stampa, un 22enne dipendente dal gioco di guerra si sarebbe suicidato nella sua casa nel distretto di Yavatmal (Maharashtra); a Kota (Rajasthan) un ragazzo di 14 anni si è suicidato dopo una sessione notturna di partite. L'anno scorso, un quindicenne di Bhiwandi, sempre nel Maharashtra, avrebbe ucciso suo fratello maggiore dopo che questi lo aveva rimproverato per aver giocato a Pubg sul suo cellulare.
Psicologi indiani dichiarano di trattare almeno due o tre casi al mese di giovani che hanno problemi con applicazioni “multi-giocatore” come Pubg. Essi osservano che questi videogame con elementi di realtà virtuale possono creare situazioni di grave dipendenza. Il cervello registra infatti il gioco e rilascia una sostanza chimica chiamata dopamina, che a sua volta induce una scarica di adrenalina nei giocatori, rendendoli poi dipendenti a questa sensazione di eccitazione.
21/12/2017 08:40