29/09/2017, 08.58
IRAQ - SIRIA
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Torna il “fantasma” al-Baghdadi e invita l’Isis alla resistenza

In un audio il leader dello Stato islamico chiede di “moltiplicare” gli attacchi contro gli infedeli e i loro “centri mediatici”. E celebra il sangue versato a Mosul, Sirte, Raqqa, Ramadi e Hama. Nel mirino Russia, Stato Uniti, Iran e loro alleati. Esperti Usa: non vi sono motivi per dubitare dell’autenticità. Ma la sorte del Califfo resta ignota. 

 

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - “Resistere” di fronte ai nemici in Iraq e in Siria e “moltiplicare” gli attacchi “contro i centri mediatici” dei Paesi che combattono il gruppo jihadista. È l’appello lanciato, dopo quasi un anno di silenzio ed essere stato dichiarato più volte morto, dal leader dello Stato islamico (SI, ex Isis) Abu Bakr al-Baghdadi, in un messaggio diffuso ieri che conterrebbe anche riferimenti alla Corea del Nord e alla tensione col Giappone. Esperti stanno valutando l’attendibilità dell’audio, attribuito dai miliziani al loro leader e rilanciato da al-Furqan, uno dei molti canali di propaganda dell’Isis. 

“I leader dello Stato islamico e i suoi soldati - afferma il messaggio - hanno capito che il cammino che conduce… alla vittoria è fatto di pazienza ed è necessario resistere gli infedeli, qualunque siano le loro alleanze”. “Noi resteremo presenti, noi non cederemo - ha aggiunto - anche se alcuni di noi sono uccisi, imprigionati, anche malgrado le nostre ferite”. 

Al momento non vi sono maggiori informazioni sulla probabile data di registrazione del messaggio audio; analisti statunitensi hanno già iniziato l’analisi, tuttavia non avrebbero motivo per metterne in dubbio l’autenticità. 

Il leader jihadista lancia un appello “ai soldati del califfato e agli eroi dell’islam”, perché continuino a perseguire il cammino del “jihad” (la guerra santa) e degli attacchi. “Scatenate la guerra - ha proseguito - contro i vostri nemici […] dappertutto”. Fra questi egli elenca “le nazioni infedeli guidate da Stati Uniti, Russia e Iran”, che insieme ai loro alleati hanno inflitto nell’ultimo anno pesanti perdite alle milizie dello SI in Iraq e Siria. 

Al-Baghdadi avrebbe poi ricordato le sconfitte subite di recente, parlando di “sangue versato a Mosul, Sirte, Raqqa, Ramadi e Hama”. L’Isis ha perduto il controllo della città di Sirte, in Libia, nel dicembre 2016; a febbraio dello stesso anno risale la sconfitta a Ramadi; infine Mosul, nel luglio 2017, liberata in seguito a una prolungata offensiva arabo curda nel nord del Paese. 

Le ultime notizie del Califfo al-Baghdadi, ribattezzato “il fantasma”, risalivano al novembre dello scorso anno; nel precedente messaggio attribuito al leader radicale sunnita egli parlava con tono di sfida invitando i propri sostenitori a difendere la città di Mosul contro le forze alleate. 

A luglio Mosca aveva parlato di una possibile morte del capo dell’Isis in un raid aereo lanciato a fine maggio, in un luogo poco distante da Raqqa, roccaforte Isis in Siria; gli esperti russi hanno indagato a lungo, senza trovare riscontri effettivi alla notizia. 

In questi anni si sono moltiplicate le voci su spostamenti e luoghi in cui avrebbe soggiornato il Califfo, ma la sua localizzazione resta incerta così come le informazioni sul suo stato di salute. 

Il primo settembre una fonte militare statunitense riferiva che al-Baghdadi era “senza dubbio ancora in vita” e si nasconde, con tutta probabilità, nella valle dell’Eufrate, nell’est della Siria dopo aver lasciato Mosul a inizio anno. Si tratta dell’area in cui russi e americani prevedono si combatterà la battaglia finale contro l’Isis.

Washington ha messo una taglia di 25 milioni di dollari per la sua cattura. (DS)

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