Tony Tan, 71 anni, nuovo presidente di Singapore
di Jeremy Lim
Il giuramento del settimo presidente della città-Stato in programma il primo settembre. È un uomo vicino al governo, ma assicura che vigilerà sull’operato dell’esecutivo. E sottolinea: “sarò il presidente di tutti”. Le elezioni, vinte con un margine risicato, hanno mostrato una società divisa in campo politico.
Singapore (AsiaNews) – Con il giuramento ufficiale in programma giovedì primo settembre Tony Tan, 71enne ex vice-premier di Singapore, diventerà il settimo presidente della città-Stato del Sud-est asiatico. In passato esponente del partito di governo People’s Action Party, egli ha vinto le elezioni tenute lo scorso fine settimana conquistato il 35,2% dei consensi, con un margine risicato (lo 0,34% in più) sul suo rivale. La carica di presidente ha un valore simbolico e cerimoniale, ma gode di grande rispetto e può influenzare la vita politica della nazione. Analisti ed esperti di politica locale sottolineano inoltre che Tony Tan era il candidato più “vicino” all’attuale leadership dirigente, con la quale egli ha intrecciato stretti legami nella carriera politica.
Il neo presidente ha vinto di misura in una corsa elettorale carica e combattuta, conclusa con un testa a testa in bilico fino all’ultimo. Nel suo primo discorso, il matematico prestato alla politica ha assicurato di lavorare per il bene del Paese. “Il presidente è presidente di tutti i cittadini di Singapore – ha dichiarato Tony Tan – non solo di quelli che hanno votato per me, ma anche per quanti non lo hanno fatto”.
In passato egli ha ricoperto ruoli di primissimo piano fra cui la carica di vice-premier, ministro dell’Istruzione, Finanze e Difesa. Nel suo nuovo incarico, egli promette di usare “l’autorità” che deriva dalla carica per controllare le scelte del governo e controbilanciarne i poteri.
Le elezioni presidenziali e prima ancora, nel maggio scorso, quelle politiche mostrano una società divisa a livello politico. L’egemonia del partito di governo è in calo, mentre cresce il consenso per i movimenti di opposizione (cfr AsiaNews 09/05/2011, Singapore: il premier vince le elezioni e promette una redistribuzione della ricchezza). Per questo il Primo Ministro Lee Hsien Loong “ora che le elezioni sono concluse”, invita a “sentirci uniti in quanto cittadini di Singapore” per “affrontare le sfide e far crescere il Paese”.
Il neo presidente ha vinto di misura in una corsa elettorale carica e combattuta, conclusa con un testa a testa in bilico fino all’ultimo. Nel suo primo discorso, il matematico prestato alla politica ha assicurato di lavorare per il bene del Paese. “Il presidente è presidente di tutti i cittadini di Singapore – ha dichiarato Tony Tan – non solo di quelli che hanno votato per me, ma anche per quanti non lo hanno fatto”.
In passato egli ha ricoperto ruoli di primissimo piano fra cui la carica di vice-premier, ministro dell’Istruzione, Finanze e Difesa. Nel suo nuovo incarico, egli promette di usare “l’autorità” che deriva dalla carica per controllare le scelte del governo e controbilanciarne i poteri.
Le elezioni presidenziali e prima ancora, nel maggio scorso, quelle politiche mostrano una società divisa a livello politico. L’egemonia del partito di governo è in calo, mentre cresce il consenso per i movimenti di opposizione (cfr AsiaNews 09/05/2011, Singapore: il premier vince le elezioni e promette una redistribuzione della ricchezza). Per questo il Primo Ministro Lee Hsien Loong “ora che le elezioni sono concluse”, invita a “sentirci uniti in quanto cittadini di Singapore” per “affrontare le sfide e far crescere il Paese”.
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