Tokyo: sospese 1.63 milioni di dosi del vaccino anti-Covid di Moderna
Lo ha annunciato il ministro della Salute giapponese dopo che in alcuni lotti sono state trovate "sostanze estranee". Nel resto dell'Asia il tasso di popolazione vaccinata resta basso. L'India, che potrebbe aver raggiunto la fase endemica, prevede di tornare a esportare vaccini nel 2022.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Il Giappone ha sospeso la somministrazione di 1.63 milioni di dosi di Moderna dopo che in alcuni lotti sono state trovate sostanze estranee. Lo ha annunciato oggi il ministro della Salute nipponico. La ditta farmaceutica Takeda, che si occupa della vendita e distribuzione del vaccino in Giappone, non ha specificato la natura della contaminazione e ha dichiarato di non aver ricevuto segnalazioni di problemi di salute legati ai lotti interessati. Il ministro della Salute ha detto che lavorerà con la Takeda per non provocare ritardi sul piano vaccinale. Il 43% della popolazione giapponese ha completato il ciclo vaccinale, ma i casi sono in aumento a causa della diffusione delle varianti di coronavirus.
Nel resto dell’Asia solo Singapore, il Bhutan e le Maldive presentano percentuali superiori con rispettivamente il 76%, il 63% e il 55% di popolazione che ha ricevuto le due dosi.
Nel frattempo l’India prevede di essere in grado di tornare a esportare vaccini per l’anno prossimo, dopo aver immunizzato la propria popolazione adulta. “Almeno 60 Paesi del mondo hanno a malapena accesso ai vaccini. L’India dovrebbe essere in grado di esportarne quantità considerevoli nel 2022”, ha dichiarato ieri N.K. Arora, presidente del gruppo tecnico-consultivo nazionale.
Un medico dell’Organizzazione mondiale della sanità ha detto che il virus in India sembra aver raggiunto un certo livello di endemicità. Una malattia diventa endemica quando è diffusa su un territorio in cui buona parte della popolazione ne è immune. In questo caso i contagi continuano a verificarsi ma a un ritmo più lento. In effetti il livello di trasmissione della malattia in India è sceso: i casi giornalieri sono passati dai 400mila di aprile ai circa 25mila di questa settimana.
Gli esperti tuttavia non escludono la possibilità di una terza ondata. Considerata la permanente possibilità che emergano nuove varianti, il dibattito su quando effettivamente possa essere raggiunta la fase endemica resta aperto.
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