Tokyo: allargare l’accordo di libero scambio voluto da Obama (anche alla Cina)
La Cptpp è l’erede della Trans-Pacific Partnership firmata dall’ex presidente Usa e rigettata da Donald Trump. Pechino: Aperti all’idea di aderire al patto. Il possibile rientro di Washington e l’eventuale partecipazione di Taiwan ostacolano l’ingresso cinese.
Tokyo (AsiaNews) – Il governo nipponico lavorerà per allargare la partecipazione alla Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (Cptpp), l’accordo di libero scambio erede della Trans-Pacific Partnership (Tpp) voluta dall’ex presidente Usa Barack Obama. Lo ha dichiarato oggi il premier giapponese Yoshihide Suga in un messaggio videoregistrato mandato in onda prima dell’incontro virtuale fra i leader dell’Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation).
Cina, Gran Bretagna, Corea del Sud e Taiwan sono i Paesi che hanno mostrato maggiore interesse verso la Cptpp. Oltre al Giappone, fanno parte del patto Australia, Brunei, Canada, Cile, Malaysia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Esso nasce dalle ceneri della Tpp, firmato nel 2016 anche dagli Usa, che rappresentava il 40% del commercio mondiale. L’amministrazione Obama lo vedeva come uno strumento di soft-power per contenere l’ascesa cinese, ma all’inizio del suo mandato il presidente Donald Trump lo ha rigettato.
L’obiettivo di Suga è quello di creare una grande area di libero scambio nella regione Asia-Pacifico. La Cptpp è un tassello di questo piano, insieme alla Regional Comprehensive Economic Partnership (Rcep). Firmata il 15 novembre dai 10 Paesi Asean (Associazione dei Paesi del sud-est asiatico), più Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, essa è la più grande intesa commerciale multilaterale al mondo: copre circa il 30% del Pil e della popolazione globale.
Un portavoce del ministero cinese del Commercio ha affermato ieri che Pechino è aperta all’idea di unirsi alla Cptpp. Il tema potrebbe essere affrontato la prossima settimana durante un incontro a Tokyo tra il ministro degli Esteri nipponico Toshimitsu Motegi e il suo omologo cinese Wang Yi.
Per diversi osservatori, la partecipazione della Cina al patto è frenata dal possibile rientro degli Stati Uniti. Il presidente eletto Joe Biden si è detto pronto a rinegoziare il ritorno di Washington nella (nuova) Tpp, posizione che però incontra una certa opposizione da settori protezionisti del Partito democratico.
Pechino si tirerebbe inoltre fuori se Tokyo proponesse l’ingresso di Taiwan. La Cina considera l’isola una “provincia ribelle”, e ne boicotta la partecipazione a organizzazioni e forum internazionali in quanto ciò rappresenterebbe un riconoscimento diplomatico.
02/09/2021 13:15