Tokyo rilancia la partnership con Hanoi e rafforza la cooperazione coi Paesi del Mekong
Ho Chi Minh City (AsiaNews) - Cooperazione per lo sviluppo sostenibile della regione, protezione dell’ambiente e strategia comune in tema di infrastrutture. Sono questi gli obiettivi di crescita fissati per il triennio 2016-2018, dai governi che hanno partecipato dal 2 al 4 luglio scorso al Summit dei Paesi del Mekong. L’evento si è svolto a Tokyo, in Giappone, Paese ospitante e promotore dell’iniziativa che ha registrato la presenza di Cambogia, Laos, Myanmar, Vietnam e Thailandia, nazioni attraversate dall’imponente fiume asiatico. Nel contesto del summit i governi di Giappone e Vietnam hanno rafforzato la partnership bilaterale.
In una nota congiunta a conclusione del summit, i Paesi partecipanti confermano la volontà di promuovere una linea comune in chiave di sviluppo; in particolare si cerca di migliorare la situazione delle infrastrutture nell’area del delta del Mekong. I sei governi hanno inoltre elaborato un piano di azione congiunto e una “visione di sviluppo industriale” per la regione.
Tokyo intende collaborare al progetto, versando nelle casse dei governi locali almeno 6,1 miliardi di dollari (750 miliardi di Yen) nei prossimi tre anni in aiuti pubblici per lo sviluppo (Aps).
Nel summit, i leader di Giappone e dei cinque Paesi del Mekong hanno anche espresso la loro visione sull’importanza degli oceani e la sicurezza nei mari, che sono “proprietà comune” di tutto il mondo. Essi sottolineano la necessità di sicurezze e garanzie in tema di navigazione nei mari, in particolare nel mar Cinese orientale e meridionale da tempo al centro di un’aspra controversia fra Pechino e le nazioni della regione Asia-Pacifico.
Per questo, spiegano i rappresentanti governativi, è ancor più importante applicare in modo rigoroso il Codice di condotta nei mari meridionale (Doc) e orientale (Coco).
In questi giorni i principali quotidiani del Vietnam hanno dato ampio spazio all’incontro, sottolineando che il Paese “si appresta ad entrare in una nuova era di sviluppo” con una economia improntata ad una “maggiore stabilità”. Negli ultimi mesi si è registrato il tasso di crescita più ampio, a fronte di un’inflazione mai come ora sotto controllo. Il Prodotto interno lordo (Pil) nei primi mesi del 2015 è cresciuto del 6,28% ed entro la fine dell’anno dovrebbe toccare quota 6,5%. “Il livello più alto - si spiega - dal 2011 a oggi”.
Nguyễn Tấn Dũng, premier vietnamita e rappresentante di Hanoi al summit di Tokyo, sottolinea che il governo intende “promuovere e perfezionale” l’economia di mercato, sviluppando le risorse umane e le infrastrutture di base. Il Vietnam e le nazioni Asean - associazione che riunisce 10 Paesi del Sud-est asiatico - stanno raggiungendo l’obiettivo di costruire una economia regionale entro fine anno, una “comunità libera” formata da 625 milioni di persone e un Pil da 2.500 miliardi di dollari.
Il Primo ministro aggiunge inoltre che è in fase avanzata il processo di negoziazione del Partenariato Trans-Pacifico (TPP) con gli Stati Uniti e la chiusura della partnership strategica con il Giappone, il principale finanziatore di Hanoi in tema di aiuti pubblici per lo sviluppo. In 20 anni Tokyo ha versato nelle casse di Hanoi almeno 27 miliardi di dollari. Ancora oggi il Paese del Sol levante, conclude il premier, è il terzo partner commerciale del Vietnam, con uno scambio bilaterale annuale di circa 30 miliardi e investimento per 38 miliardi.