Tokyo programma nuovi “test di stress” per i suoi impianti nucleari
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il governo giapponese sta preparandosi a sottoporre tutte le centrali nucleari del Paese a dei controlli di stress per placare i timori che hanno finora impedito la rimessa in moto di alcuni reattori dopo il terremoto e lo tsunami dell’11 marzo. Fra l’altro, due società, la Kansai Electric Power Co. e la Hokkaido Electric Power Co. stanno facendo funzionare due reattori nucleari senza l’approvazione definitiva del governo, ma solo sulla base di test di avviamento. Una circostanza che anche se non illegale, come ha dichiarato Tomohiro Sawada, funzionario dell’ente di controllo governativo, Nisa, certo non diminuisce i timori dell’opinione pubblica.
I tecnici sono ancora impegnati nel combattere la crisi nata nell’impianto di Fukushima, la peggiore crisi nucleare degli ultimi 25 anni, dai tempi di Cernobyl. Tokyo teme che se non vengono rimessi in funzione altri reattori, fermi per i normali lavori di manutenzione, il Paese dovrà affrontare black out elettrici quando la richiesta di energia sarà più alta nel corso dell’estate.
Il segretario capo del Gabinetto, Yukio Edano, ha dichiarato oggi di aver chiesto al ministro del Commercio, Banri Kaieda, e al ministro per le questioni nucleari, Goshi Hosono, di pianificare nuovi test. “Ho dato istruzioni di studiare il modo di migliorare la sicurezza relativa agli impianti nucleari in generale, e di condurre le valutazioni in base ai test di stress condotti in Europa”.
I test di stress diranno se i reattori nucleari saranno in grado di affrontare eventi straordinari, come un terremoto di magnitudo 9 e uno tsunami con onde alte 15 metri, del genere di quelli che hanno devastato l’impianto Daiichi a Fukusima. Al momento, a causa delle perplessità sulla rimessa in moto dei reattori fermi per manutenzione, solo 19 dei 54 reattori giapponesi sono in funzione.
Il ministro Kaieda ha dichiarato che “la sicurezza degli impianti nucleari è già stata assicurata, ma questi test daranno una sensazione ulteriore di tranquillità alla gente”. Nel frattempo, per evitare black out improvvisi, il governo ha chiesto alle maggiori utenze a Tokyo e nel Giappone nordorientale di tagliare i picchi di consumo del 15% a partire dal 1° luglio. E’ la prima volta dal 1974, anno della grande crisi petrolifera, che vengono adottate misure del genere.
14/11/2020 09:35