Tokyo, primo caso di polmonite dall'epidemia cinese. Allerta in Asia
L’uomo era stato a Wuhan, città della Cina centrale dove si è originato il nuovo coronavirus. È il secondo caso scoperto fuori dalla Cina dopo il ricovero di una donna in Thailandia. I governi asiatici prendono precauzioni in previsione del Capodanno lunare, quando aumenterà l’afflusso di turisti cinesi.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Un uomo cinese è risultato positivo nel primo caso giapponese confermato di polmonite causata da un nuovo coronavirus proveniente dalla Cina. Lo riferiscono il ministero della Salute e fonti governative di Tokyo. Le autorità sanitarie di Wuhan, nella Cina centrale, hanno diagnosticato il virus – noto come 2019-nCoV – a 41 persone, incluso un paziente che è morto. Quella in Giappone è la seconda infezione scoperta fuori dalla Cina, dopo un caso in Thailandia. La notizia giunge a pochi giorni dal Capodanno lunare, periodo di punta per i turisti cinesi che viaggiano all'estero: i funzionari della sanità di tutta l’Asia sono ora in allerta e adottano misure preventive.
Il primo caso giapponese della nuova polmonite riguarda un uomo sulla trentina, residente nella prefettura di Kanagawa (a sud di Tokyo). L'uomo ha sviluppato la febbre il 3 gennaio mentre era a Wuhan ed il 10 è stato ricoverato in ospedale in Giappone, ma è stato dimesso due giorni fa perché si era ripreso ed ora è a casa convalescente. Non ha più la febbre ma ha una leggera tosse. Al suo ritorno in Giappone, l'uomo ha superato il test di quarantena in aeroporto perché aveva preso delle medicine.
Nel frattempo, i governi asiatici prendono precauzioni in previsione del Capodanno lunare, quando aumenterà l’afflusso di turisti cinesi. In base ai protocolli introdotti più di 15 anni fa durante l'epidemia di Sindrome respiratoria acuta grave (Sars), gli stranieri che arrivano in Giappone saranno invitati a visitare una struttura medica qualora non si sentissero bene. Altrove in Asia, i funzionari sanitari hanno immagazzinato equipaggiamento protettivo, preparando letti di isolamento e persino salendo sui treni per controllare individualmente i passeggeri per contenere il virus.
Ieri, il ministero della Salute del Vietnam ha confermato che due visitatori cinesi di Wuhan sono stati messi in isolamento dopo essere arrivati due giorni fa a Da Nang con sintomi simili alla febbre. L'Indonesia ha intensificato la selezione dei viaggiatori in entrata negli aeroporti e nei porti marittimi, concentrandosi in particolare sui passeggeri che viaggiano dalla Cina attraverso Singapore verso le isole di Batam e Bintan. Scanner termici sono stati installati in tutti gli accessi al Paese, per controllare le temperature dei visitatori.
In Thailandia, le autorità all'inizio di questa settimana hanno confermato il primo caso di coronavirus fuori dalla Cina quando una donna di Wuhan è stata ricoverata in ospedale a Nonthaburi, vicino a Bangkok. È stata ammessa all'arrivo con sintomi tra cui febbre, mal di gola e mal di testa. Secondo il Consiglio del turismo della Thailandia, durante il Capodanno lunare sono attesi nel Paesei circa 800mila turisti cinesi. Il ministero della Sanità pubblica continuerà a monitorare i quattro aeroporti thai dove arrivano voli giornalieri da Wuhan – Suvarnabhumi, Don Muang, Chiang Mai e Phuket – aggiungendo alla lista degli scali sensibili l'aeroporto di Krabi, nel sud della Thailandia.
25/01/2020 10:29