12/01/2015, 00.00
GIAPPONE
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Tokyo, per il 2015 il governo Abe vuole un budget-record da 96mila miliardi di yen

Il prossimo 14 gennaio il premier presenta il progetto economico alla Dieta, che dovrebbe approvarlo grazie alla maggioranza schiacciante ottenuta alle ultime elezioni. La ricetta prevede un ulteriore aumento del debito pubblico per eliminare quello che grava sulle aziende, un "contenimento" dei costi del welfare sociale e una maggiore spesa "discrezionale" per alcune aree, fra cui la Difesa. Analisti divisi sulla possibilità di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2020.

Tokyo (AsiaNews) - Il governo giapponese vuole per il prossimo anno fiscale un budget record da 96mila miliardi di yen, circa 685 miliardi di euro. Nonostante questa cifra, l'esecutivo ha già fatto trapelare che non ridurrà le tasse sull'acquisto dei beni, che intende "contenere" i costi del welfare sociale aumentando al contrario le spese discrezionali in aree come quella della Difesa nazionale. Avendo ottenuto il pieno controllo del Parlamento con le ultime elezioni politiche, il premier Shinzo Abe è fiducioso di ottenere il prossimo 14 gennaio l'approvazione della Dieta. Il prossimo anno fiscale inizia il primo aprile. 

Lo scopo dichiarato è quello di contenere il pesantissimo debito contratto dal mondo industriale. In Giappone, al momento, il debito pubblico della nazione supera di più del doppio il Prodotto interno lordo del Paese. Gli economisti conservatori, vicini al governo, giustificano questa realtà con "anni di crescita lenta" e con enormi spese per stimolare l'economia dei privati. Le "Abenomics", ovvero le politiche economiche ideate dal premier, prevedono invece l'abbattimento dei debiti industriali attraverso l'aumento del debito pubblico.

Alcuni funzionari del Tesoro spiegano che la ricetta dell'esecutivo "non è campata in aria. Stringere la spesa pubblica nel campo del welfare, che rappresenta un buco in continua espansione, e aumentare le tasse al consumo ci permetterà infatti di tagliare le emissioni obbligazionarie di 4,4mila miliardi di yen: è il terzo calo di seguito e il livello più basso negli ultimi 6 anni".

Con il deficit di bilancio proiettato a circa il 3% del Pil per l'anno fiscale 2015/2016- escludendo le vendite di nuove obbligazioni e il servizio del debito (ovvero il denaro necessario a coprire il pagamento degli interessi sul debito) - Abe dovrebbe riuscire a dimezzare il rapporto del debito. Ma i calcoli del ministero delle Finanze, scrive il Japan Times, "mostrano che l'obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2020/2021 resta ambizioso".

Rimane ancora il nodo dell'imposta sui consumi, che lo scorso primo aprile Abe ha aumentato dal 5 all'8% e che ha di fatto spedito l'economia nipponica in recessione. Il premier ha annunciato un rinvio per il secondo aumento (al 10%), che si verificherà nell'aprile del 2017, con la speranza che le entrate fiscali del prossimo anno possano risanare i numeri attuali. 

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