Tokyo, il Covid-19 ferma un’espansione economica lunga 71 mesi
I dati relativi alla crescita del Pil nipponico erano positivi sin dal dicembre 2012. L’esecutivo guidato da Shinzo Abe sperava di battere il record post-bellico: 73 mesi con segno “più”. Oltre al virus pesano la tassa sui consumi dell’ottobre 2019 e il declino delle esportazioni innescato dal conflitto economico fra Cina e Stati Uniti.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il governo nipponico si prepara ad annunciare l’entrata in una recessione economica. È la prima volta dal dicembre 2012, 71 mesi fa, che il Prodotto interno lordo del Sol Levante non avrà il segno positivo. Il governo sperava di battere il record post-bellico, ovvero i 73 mesi di crescita che segnarono la ripresa del Paese asiatico dopo la II Guerra mondiale.
Per adesso si tratta di indiscrezioni. L’attesa è per la riunione del Consiglio dei ministri, che dovrà valutare come comunicare alla nazione i nuovi indicatori. Secondo gli economisti, la recessione è già iniziata e non può essere del tutto giustificata dalla pandemia mondiale scatenata dal Covid-19.
Gli esperti sottolineano infatti che il primo segnale negativo è stata l’introduzione di una tassa del 10% sui consumi, varata dal governo Abe nell’ottobre del 2019. Nel mirino anche il calo delle esportazioni, iniziata nell’ottobre del 2018 anche a causa del conflitto commerciale che ha visto contrapposti Cina e Stati Uniti.