Tillerson pone le basi per un confronto con Pechino sulle Isole del mar Cinese meridionale
Il segretario di Stato nominato: “Costruire isole e trasformarle in una risorsa militare è simile all’annessione russa della Crimea. È prendere territori altrui e reclamarli come propri”.
Pechino (AsiaNews) – L'amministrazione del presidente eletto Donald J. Trump sta iniziando a porre le basi per il confronto con Pechino sulla costruzione fatta dai cinesi delle isole artificiali nel mar Cinese meridionale. A quanto sostengono, infatti, alla Cina dovrebbe essere vietato l’accesso alle isole artificiali da essa costruite, poiché situate in un’area da anni soggetta a dispute territoriali tra più Stati.
Mercoledì, Rex Tillerson – ex amministratore delegato del gigante petrolifero ExxonMobil, nominato segretario di Stato della futura presidenza Trump – ha definito le attività cinesi di commercio navale nell’area marittima “davvero preoccupanti” poiché secondo lui hanno un volume annuale di circa cinque trilioni di dollari Usa. “Costruire isole – afferma Tillerson – e trasformarle in una risorsa militare è simile all’annessione russa della Crimea. È prendere territori altrui e reclamarli come propri”.
Il segretario di Stato ha aggiunto anche che l’amministrazione Obama ha trascurato il problema e che un “mancato intervento ha permesso alla Cina di agire in questo modo”. Tuttavia il governo Obama ha richiesto più volte la libertà di navigazione nelle acque del mar Cinese meridionale e – nonostante gli avvertimenti della Cina – ha fatto passare spesso le proprie unità navali militari nelle acque vicine alle isole cinesi.
Secondo la Cnn, dall’inizio del 2014 la Cina ha rivendicato più di 12 milioni di chilometri quadrati. Durante il viaggio a Washington nel settembre 2015, il presidente cinese Xi jinnping aveva dichiarato che non avrebbe “militarizzato” le isole ma vi avrebbe solo costruito piste di decollo. A febbraio 2016, alcune foto satellitari americane mostrano che una batteria missilistica terra-aria su Yongxing, la maggiore delle Isole Paracels, reclamata e in possesso della Cina da più di quarant’anni.
A luglio 2016, la Corte d’arbitrato sulla Legge del Mare ha deciso che la Cina “non ha alcun diritto” sul mar Cinese meridionale, ma nonostante le decisioni del tribunale dell’Aja – di carattere “vincolante” ma prive di strumenti coercitivi per l’applicazione – il governo cinese ha continuato a sostenere di aver “scoperto, dato un nome esplorato e sfruttato” l’area contesa.
Dopo essere stato eletto, Trump ha inveito contro la Cina su Twitter, dichiarando le proprie intenzioni di stringere nuovi patti commerciali con Taiwan e mettendo in discussione il principio dell’unica Cina.
27/07/2021 09:04