Tibet, monaci condannati a 4 anni per "attività politiche non autorizzate"
Lhasa (AsiaNews) - Le autorità giudiziarie della contea tibetana di Kardze - nella provincia cinese del Sichuan - hanno condannato alla galera tre monaci buddisti arrestati lo scorso anno nel corso di un raid compiuto dalla pubblica sicurezza. I tre - Choedar, Sonam Gonpo e Sonam Choedar - sono in prigione da diversi mesi: fino a ora la loro sorte era sconosciuta. La pena varia dai 3 ai 4 anni di galera per "attività politiche non autorizzate". Le condanne sono state confermate dal Tibetan Centre for Human Rights and Democracy.
Lo scorso 9 settembre i giudici hanno condannato Choedar (47 anni) insieme ad altri due monaci: Kyapey (27 anni) e Lobsang Mithrug (25 anni). Entrambi sono stati rilasciati, ma privati dei diritti politici per 3 anni. La scarcerazione è avvenuta solo dopo che i due hanno firmato un documento in cui si impegnano a non "compiere attività politiche di alcun tipo". L'11 settembre sono arrivate le condanne a 4 anni per Sonam Gonpo (22 anni) e Sonam Choedar (22 anni). Anche loro erano a giudizio con altri 4 monaci, che sono stati rilasciati sulla parola.
Tutti i processati vengono dall'area di Wonpo, che si trova sotto sorveglianza speciale da parte delle autorità sin dai moti anti-cinesi del 2008. I monaci del monastero locale si sono rifiutati per mesi di issare la bandiera cinese e hanno offerto protezione e ospitalità ad alcuni attivisti politici ricercati dalla polizia comunista. Dalla zona veniva anche una donna, Tri Lhamo, che si è auto-immolata con il fuoco per chiedere libertà per il Tibet e il ritorno a casa del Dalai Lama.